Otto e mezzo, Caracciolo: "Al Jolani in Siria? Ben educato", chi c'è dietro di lui

Otto e mezzo, Caracciolo: Al Jolani in Siria? Ben educato, chi c'è dietro di lui
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Liberoquotidiano.it ESTERI

Abu Muhammad al Jolani il nuovo leader in Siria? Non secondo Lucio Caracciolo, direttore della rivista di geopolitica Limes, che nello studio di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7 ha detto: "Nonostante tutta l'abilità che ha dimostrato, anche politicamente, che possa essere il nuovo capo assoluto di una Siria rimessa insieme mi sembra un po' difficile", anche perché questo presuppone "il ritiro delle grandi potenze e che si mettano d'accordo le varie fazioni che agiscono sul terreno". (Liberoquotidiano.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

D’improvviso si parla molto del leader militare che ha guidato l’avanzata dei cosiddetti “gruppi ribelli” siriani (quelli che in pochi giorni hanno saputo conquistare l’intero territorio siriano e destituire così il regime degli Assad dopo 50 anni di governo ininterrotto). (Esquire Italia)

La torsione più recente del jihadismo contemporaneo: pragmatica, localista, perfino nazionalista. È la triade che spiega il successo prima dei Talebani in Afganistan, ora di Hay’at Tahrir al Sham in Siria (il manifesto)

La maggior parte dei miliziani, al-Jolani compreso, ha esperienze di guerriglia contro gli americani in Iraq, nelle file dello Stato Islamico. È il 2014, la guerra civile sta bruciando il Paese. (Corriere della Sera)

“L’HTS detta il ritmo degli eventi, al Jolani sembra essere uno stratega”

Il mondo "non ha nulla da temere" dalla nuova Siria è il messaggio rassicurante che arriva dal leader del gruppo Hayat Tahrir al Sham (Hts), Mohammed al Jolani, che dopo il crollo del regime di Assad appare intenzionato ad aprire una nuova era di dialogo. (Tiscali Notizie)

“Questa intera battaglia, fratelli miei, che si è svolta grazie a Dio, è puramente rivoluzionaria. Il leader dei ribelli siriani Abu Mohammed al Jolani ha tenuto un discorso dentro la moschea degli Omayyadi di Damasco, uno dei luoghi simbolo dell'islam imperiale. (la Repubblica)

Le strade della città di Damasco adesso sono piene di quelli che chiamiamo indistintamente miliziani, guerriglieri, gruppi armati o ribelli. (RSI Radiotelevisione svizzera)