Open Arms, l'arringa dell'avvocato Bongiorno: «Il soccorso non fu casuale, ci fu una consegna concordata»
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«Open Arms non si è imbattuta casualmente nel barcone coi migranti né a indicare alla ong la barca coi profughi fu Alarm Phone. La verità è che ci fu una consegna concordata perché qualcuno ha dato indicazioni precise a Open Arms molto prima della segnalazione di Alarm Phone che, peraltro, non era corretta». È cominciata così l’arringa difensiva dell’avvocato Giulia Bongiorno, legale di Matteo Salvini al processo che vede imputato a Palermo il vicepremier e leader della Lega per sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio. (Giornale di Sicilia)
La notizia riportata su altri media
Un arringa durissima, quella della Bongiorno, che ha mostrato all'aula le ragioni per le quali è lecito ritenere che quello in atto sia un processo politico, l'obiettivo colpire il leader del Carroccio e vicepremier, ministro dell'Interno all'epoca dei fatti contestati. (Liberoquotidiano.it)
"Nonostante la giurisdizione dell'Open Arms fosse della Spagna, l'Italia ha aperto più di un'uscita e si è messa in ginocchio far scendere i migranti". Giulia Bongiorno, legale difensore di Matteo Salvini nel processo sulla vicenda Open Arms, ha parlato al margine dell'udienza di questa mattina a Palermo (La Repubblica)
Nei suoi confronti sono stati chiesti 6 anni di carcere con l’accusa di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver impedito nel 2019 lo sbarco di 147 persone (Open)
«Open Arms aveva innumerevoli possibilità di far sbarcare i migranti e ha detto innumerevoli no: è stato offerto un place of safety in Spagna ed è stato detto no, è stato proposto di scendere con qualsiasi tipo di motivazione ed è stato detto no, la verità è che non c'è stato alcun sequestro». (Corriere TV)
Nuova udienza per il processo Open Arms in corso a Palermo. Matteo Salvini è arrivato poco prima delle 10, insieme al suo avvocato Giulia Bongiorno, nell'aula bunker del carcere Pagliarelli. Il leader della Lega è imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per aver impedito per alcuni giorni, nell'agosto del 2019, lo sbarco di 147 migranti dalla nave spagnola Open Arms dell'omonima Ong. (il Giornale)