Prima la caduta poi il rimbalzo. Perché il Giappone non è l'epicentro del temuto crollo delle Borse (di L. Bianco)

Ieri è stata la peggior seduta dal 1987 a oggi per l’indice Nikkei in Giappone, con un crollo del 12%. Oggi, martedì 6 agosto, la borsa di Tokyo recupera all’incirca il 10%, facendo segnare invece la miglior seduta da 34 anni a questa parte. È la prova che, come spiegato anche da HuffPost, quanto visto in questi giorni non è esattamente la “tempesta perfetta” paventata da alcuni analisti, ma piuttosto una “correzione salutare” di natura strettamente finanziaria. (L'HuffPost)

La notizia riportata su altre testate

L’indice Nikkei ha chiuso la seduta con un balzo del 10,2% a 34.675 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 32.077 punti e un massimo di 34.912 punti. (SoldiOnline.it)

Le tensioni, annunciate nelle settimane scorse sono esplose da Est a Ovest, colpendo tutte le borse. Il crollo della borsa giapponese, però, richiede un'analisi un po' più approfondita e specifica. (Italia Oggi)

La giornata del 5 agosto è stata un vero e proprio lunedì nero per i mercati, tra la rivalutazione dello yen e lo spettro di una recessione Usa. Dopo gli accenni di giovedì, l’indice Nikkei di Tokyo è sceso del 12,4%, mentre Wall Street ha avuto una delle peggiori perdite in quasi due anni, con il Dow Jones a -2,60%, il Nasdaq a -3,43% e l’indice S&P 500 a -3%. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

"Scossa causata dalle difficoltà Usa. Gli algoritmi hanno amplificato i cali"

Infatti, come riporta il Corriere della Sera, l’effetto domino che è partito con il tonfo di Tokyo, è poi proseguito con il crollo dei principali listini europei e con il profondo rosso di Wall Street, finendo per colpire anche le big tech, dato il ridimensionamento delle aspettative che si è avuto sull’intelligenza artificiale. (WIRED Italia)

Il contesto tecnico generale evidenzia implicazioni ribassiste in via di rafforzamento per il Dow Jones 30, con sollecitazioni negative tali da forzare i livelli verso l'area di supporto stimata a 37.990,1. (Teleborsa)

«È un movimento partito il 23 luglio e che ha accelerato nel corso della scorsa settimana. L'occupazione negli Stati Uniti è l'epicentro di questo ribasso: i dati sui nuovi posti di lavoro e sulla disoccupazione sono stati peggiori delle attese. (il Giornale)