Icn, senza Usa dimezzati i 300 miliardi di aiuti climatici

L'uscita degli Stati Uniti dall'Accordo di Parigi potrebbe più che dimezzare gli aiuti per il clima ai paesi in via di sviluppo decisi dalla Cop29 di Baku: senza gli Usa, mancherebbero 184 dei 300 miliardi di dollari all'anno dal 2035 fissati come obiettivo globale di finanza climatica. E' il calcolo che hanno fatto gli esperti del think tank Italian Climate Network (Icn), in uno studio pubblicato sul loro sito. (Tiscali Notizie)

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Le discussioni della COP29 hanno comunque trasmesso un segnale favorevole, nonostante l'ambientalismo d'ordinanza l'abbia bollato d'insoddisfacente greenwashing su scala Paese. (Milano Finanza)

La CoP è incapace di decidere… la CoP è esautorata… la CoP del Clima non serve più a nulla: sarebbe molto peggio se non esistesse un grande momento annuale di sintesi dell’azione internazionale per il clima ove, oltretutto, hanno voce anche gli attori diversi dagli Stati a cominciare dagli attivisti. (Corriere della Sera)

A Baku si sono riuniti rappresentanti di oltre 190 paesi, esperti climatici, ONG e attivisti, impegnati a definire insieme soluzioni concrete per contrastare il riscaldamento globale. La Cop29 è stata caratterizzata da un duplice obiettivo: consolidare gli obiettivi internazionali per contenere l’aumento delle temperature globali entro 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali e definire strategie per una transizione ecologica ed energetica più inclusiva e giusta. (Secolo d'Italia)

Mercato globale del carbonio tra luci e ombre: cosa cambia

L'Ong ha criticato l'accordo di Baku definendolo insufficiente per affrontare la crisi climatica globale. Nonostante l’impegno di 300 miliardi di dollari annui fino al 2035, l’organizzazione denuncia la mancanza di chiarezza sui finanziamenti, l’influenza predominante dell’industria fossile e l’assenza di un piano concreto per sostenere i Paesi in via di sviluppo. (Eco dalle Città)

Si è appena conclusa la COP29, conference of the Parties, a Baku ove tra i vari temi si sono discusse le richieste economiche che i Paesi ritenuti responsabili dei cambiamenti climatici dovrebbero versare ai Paesi poveri del mondo che di questi cambiamenti climatici starebbero subendo gli effetti. (Nicola Porro)

Dopo quasi dieci anni di discussioni, la Cop sul clima di Baku, in Azerbaigian, ha approvato le regole previste nell’articolo 6 dell’Accordo di Parigi del 2015. Si prevedono meccanismi di cooperazione internazionale per raggiungere i target climatici e si ridisegna il sistema di scambi nel quale un credito di carbonio equivale a una tonnellata di CO2 ridotta, evitata o sequestrata dall’atmosfera. (Il Fatto Quotidiano)