Fuga da Piazza Affari, l'esperto: 'Si parla di 28 miliardi in uscita, vi spiego perché il delisting'

Un miliardo in entrata, ventotto in uscita. È il bilancio di un mercato dei capitali che perde pezzi, colpendo soprattutto le piccole e medie imprese. Se un tempo la Borsa era un traguardo, oggi il delisting per molti è una scelta strategica. A pesare sono costi di quotazione elevati, la storica dipendenza dal credito bancario e una mentalità di breve termine che scoraggia gli investitori. A tracciare lo scenario all'Adnkronos è l'analista Pietro Calì. (Adnkronos)

La notizia riportata su altri giornali

Scompenso cardiaco, un vaccino all’orizzonte Uno studio ha dimostrato che lo scompenso cardiaco non-ischemico ha delle forti componenti... Ovs, quelle nozze «non degne» con Benetton Group in passato in Edizione per Ovs e Benetton Group si sono ipotizzate le nozze. (Milano Finanza)

Consob ha pubblicato l’Occasional Report “Le offerte pubbliche svolte in Italia nel periodo 2020 – 2023″, che riporta le principali evidenze relative alle offerte pubbliche di acquisto (“OPA”) e/o scambio (“OPS”) effettuate in Italia fra il 2020 e il 2023: nel documento si dimostra che nell’applicazione concreta, l’istituto dell’Opa, pensato originariamente come uno strumento volto a favorire la contendibilità delle imprese e la tutela degli azionisti di minoranza, è stato usato in Italia prevalentemente come via di uscita dalla Borsa. (Diritto Bancario)

Da un lato la Bce che abbassa i tassi (l’ultimo intervento è del 12 dicembre scorso), dall’altro l’incertezza geopolitica che prosegue e rende instabili i mercati. E se i delisting continuano a essere un problema per Piazza Affari — all’11 dicembre scorso l’ultimo atteso è Beghelli, dopo l’offerta di Gewiss, resa pubblica il 10 dicembre — stanno aumentando le aziende che chiedono di aderire al programma Elite, di preparazione al listino o di apertura del capitale e conoscenza degli strumenti alternativi di credito, così come crescono quelle pronte per il debutto sul listino. (Corriere della Sera)

Piazza Affari, le società che hanno detto addio alla borsa nel 2024

Quando mancano pochissime sedute alla fine del 2024, abbiamo un saldo decisamente negativo tra IPO e delisting. Siamo a +14,4% e in 3 anni il rialzo è stato del 30% e del 50% in 5 anni. (InvestireOggi.it)

L’allarme sui delisting è stato lanciato pochi giorni fa dalla Consob. Sono stati 27 quest’anno, per un totale di 28 miliardi di capitalizzazione a fronte di 21 nuove quotazione. A rasserenare gli animi è però intervenuto il numero uno di Borsa Italiana, Fabrizio Testa, che ha parlato di fenomeno “ciclico” e “internazionale”, sottolineando come nel corso degli ultimi anni le ipo abbiano superato per numero i delisting. (FIRSTonline)

Il valore di mercato di queste aziende era intorno a 28 miliardi di euro, di cui 22 miliardi riferiti a Cnh e UnipolSai. Si va da colossi come Chn Industrial, che aveva aperto le danze il 2 gennaio, a UnipolSai fino a Saras, Tod’s, Openjobmetis e Servizi Italia. (Italia Oggi)