Conseguenze per iPhone e Nvidia dopo il terremoto in Taiwan: fabbriche evacuate, previsione su chip-processori

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Dopo il violento terremoto che ha colpito Taiwan sono ore di apprensione anche per l’industria tecnologica di tutto il mondo. L’isola è infatti il principale produttore globale di semiconduttori e dopo la scossa le aziende hanno evacuato gli stabilimenti e bloccato la produzione di chip e processori. Gli effetti del sisma sono ancora tutti da valutare, uno stop prolungato potrebbe avere pesanti ripercussioni sulle economie mondiali. (Virgilio Notizie)

Ne parlano anche altri media

Terremoto magnitudo 7.4 a Taiwan, 9 morti Un terremoto di magnitudo 7.4 è stato registrato oggi a Taiwan. Almeno 9 le vittime, quasi mille i feriti. E si continua a lavorare per salvare le persone rimaste intrappolate sotto le macerie. (TV2000)

Il sisma, avvertito anche in Cina, fino a Shanghai, ha sgretolato palazzi e fermato la produzione del più grande produttore mondiale di chip avanzati. Un sisma di magnitudo 7.4, con una seconda scossa di 6.5 e un centinaio di assestamento, ha devastato Taiwan (Il Fatto Quotidiano)

Sono saliti ad almeno 1.050 i feriti per le conseguenze del terremoto di magnitudo 7.4 che ha colpito Taiwan, con un bilancio dei morti per adesso fermo a 9 ma con decine di dispersi e di persone bloccate nei sottopassi stradali o in zone rimaste isolate. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Il sisma, infatti, ha portato Tmsc, la Taiwan Semiconductor Manufacturing, a fermare la produzione nei propri stabilimenti in attesa di valutare l’impatto del terremoto prima di riprendere la produzione. (QuiFinanza)

Bisogna partire da quel disastro per capire perché oggi, nonostante i danni non certo trascurabili, le conseguenze di un altro sisma di magnitudo solo leggermente inferiore non ha causato il disastro che si sarebbe potuto temere. (La Stampa)

L'intensità massima è stata di magnitudo 4. Sono 96 le scosse di assestamento che sono state registrate nella notte a Taiwan dopo il terremoto di magnitudo 7.3 che ha scosso l'isola. (La Stampa)