Meglio tardi che Renzi (di D. Tozzo)
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Alla fine, un sussulto. Galeotta fu la mamma, la Rai, che ha visto saldarsi in una scelta – e in quanto tale di per sé politica, sempre meglio di un Aventino antipolitico, qui paradossalmente promosso dal Partito Democratico – comune MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra. Sulla scorta di questo “incontro d’intenti”, si è finalmente, rispetto a Matteo Renzi, fatta la voce se non grossa non più flebilissima come sino ad ora. (L'HuffPost)
La notizia riportata su altre testate
Per dirla co… È un primo effetto collaterale del riavvicinamento di Matteo Renzi al centrosinistra: se il Pd apre un varco al vecchio segretario, Cinque Stelle e Avs si oppongono, fanno fronte comune. (la Repubblica)
Non è soltanto il centrodestra che fa capo a Giorgia Meloni ad essere lacerato da divisioni e contrasti al proprio interno. Anche la sinistra o, meglio, il centrosinistra, vale a dire l’opposizione al governo ha i suoi problemi e non si tratta di questioni di poco conto. (ROMA on line)
Dopo la rottura dei renziani in Liguria, e l'annuncio del passo indietro per le regionali, continua la discussione nel centrosinistra. (Fanpage.it)
Così è legittimo chiedersi: l’asse che ha condotto all’elezione nel consiglio di amministrazione di Roberto Natale (proposto da Avs) e Alessandro Di Majo (sostenuto dal M5S) è destinato a ripetersi anche su larga scala e a riprodurre la propria azione anche dentro l’alleanza tutta da costruire delle forze alternative a Giorgia Meloni? Il primo dato, ineludibile, è che l’intesa tra rossoverdi e 5 Stelle si è prodotta ormai da qualche mese al parlamento europeo, dove Avs (e anche Rifondazione, che fa parte del Partito della Sinistra europea e anche senza eletti ha voce in capitolo) hanno dato il loro assenso all’ingresso dei pentastellati in The Left. (il manifesto)