«Il Libano riacquisti la sua sovranità». I cristiani alzano la voce

Beirut. Un accordo era in vista per eleggere il presidente del Libano che – stando al patto costituzionale che regola la convivenza tra le 18 confessioni religiose del Libano, cinque delle quali cristiane e divide tra le loro le cariche della Stato – deve essere un cristiano maronita. C’erano stati incontri tra il presidente del Parlamento, lo sciita Nabih Berri, il capo del governo in proroga, il sunnita Najīb Mikati, e il leader druso Walid Jumblatt (Tempi.it)

La notizia riportata su altri giornali

È la riflessione posta da monsignor Paul Rouhana, vescovo ausiliare di Joubbé, Sarba e Jounieh dei Maroniti e vescovo titolare di Antarado, nell’omelia della Messa celebrata oggi pomeriggio, 9 ottobre, secondo il rito della Chiesa siro-antiochena maronita presso la Basilica di San Pietro. (Vatican News - Italiano)

Olivier Bonnel – Città del Vaticano “No a interferenze e interventi da fuori, lasciate l’autonomia ai libanesi. Che risolvano da soli i loro problemi”. (Vatican News - Italiano)

Il vescovo libanese Rouhana: il futuro di Chiese e Paesi non dipenda da calcoli geopolitici

I bombardamenti in corso hanno causato un’ondata di oltre un milione di sfollati interni in varie parti del Paese. Le regioni di Beirut, Monte Libano e Libano settentrionale stanno sostenendo il peso maggiore delle difficoltà causate dall’afflusso di persone in fuga dal Sud. (In Terris)