La guerra civile sta uccidendo il Sudan nell’assoluto silenzio del mondo

Un generale cambia casacca e la popolazione che lo sosteneva viene massacrata. Compare una nuova milizia addestrata dall'Eritrea Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes In questi giorni una coalizione di gruppi della società civile sudanese e internazionale hanno lanciato un appello al mondo intero per proteggere la popolazione nell’ex protettorato anglo egiziano. Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, durante il suo intervento al Consiglio di sicurezza di lunedì scorso, non ha usato mezzi termini per descrivere la situazione catastrofica in Sudan: “La popolazione sta vivendo un incubo. (Africa Express)

La notizia riportata su altri giornali

L’inviato Valerio Cataldi ha raccolto testimonianze nella città di Omdurman, ripresa dal governo. In Sudan, continua da un anno e mezzo il sanguinoso conflitto tra l’esercito governativo e le truppe ribelli delle Forze di supporto rapido, che terrorizza la popolazione. (RaiNews)

Lo ha denunciato il segretario generale Onu Antonio Guterres al Consiglio di Sicurezza. "La sofferenza aumenta di giorno in giorno", ha aggiunto: "La popolazione del Sudan sta vivendo un incubo di violenza, con migliaia di civili uccisi e innumerevoli altri che affrontano atrocità indicibili, tra cui stupri e aggressioni sessuali diffuse". (Espansione TV)

Negli ultimi giorni sono oltre 120 i civili uccisi in Sudan dal gruppo paramilitare Rapid Support Forces (RSF). (Ultima Voce)

Le agenzie dell'ONU avvertono che la crisi in Sudan sta aumentando vertiginosamente mentre i civili corrono gravi rischi e la minaccia di carestia cresce a causa delle barriere di accesso

I principali scontri si concentrano nella regione di Al-Jazirah, a sud di Khartoum, dove in questo fine settimana le Rsf hanno imposto un «assedio totale» ai residenti dei villaggi di Al Sahira e Azraq, con numerosi episodi di «violenze e uccisioni sommarie contro i civili», secondo quanto riporta il Comitato di resistenza Hasaheisa. (il manifesto)

I colloqui sponsorizzati dall’Arabia Saudita e dagli Stati Uniti si erano interrotti a luglio, ma sia l’esercito sudanese sia il suo alleato diventato nemico, l’organizzazione paramilitare Rapid Support Forces (Rsf), hanno inviato delegazioni a Jedda per discutere la possibilità di … (Il Fatto Quotidiano)

La crisi umanitaria in Sudan continua a crescere vertiginosamente, con milioni di persone che hanno un disperato bisogno di assistenza. Il conflitto ha fatto sfollare oltre 11 milioni di persone, sia all'interno del Paese che oltre confine, spingendo altri milioni di persone in condizioni di estrema vulnerabilità, in particolare i bambini. (UNICEF Italia)