Trattato sulla plastica, Greenpeace: “Lobby chimiche e fossili mai così presenti, vogliono bloccare l’accordo”
Durante i negoziati ONU a Busan per il quinto round di negoziati (INC-5) , la presenza record di 220 lobbisti dell'industria chimica e dei combustibili fossili solleva preoccupazioni. Greenpeace e CIEL denunciano tentativi di sabotaggio per proteggere i profitti, chiedendo un accordo ambizioso e vincolante che riduca drasticamente la produzione di plastica, salvaguardi il clima e garantisca la tutela della salute e dei diritti umani Durante i negoziati per la definizione di un Trattato globale sulla plastica a Busan, in Corea del Sud, ben 220 lobbisti dell’industria chimica e dei combustibili fossili hanno ottenuto accesso al quinto round di negoziati (INC-5) sotto l’egida dell’ONU. (Eco dalle Città)
Ne parlano anche altri media
A Busan, in Corea del Sud, si sta svolgendo un vertice cruciale per la definizione di un Trattato globale sulla plastica. I rappresentanti di tutto il mondo sono riuniti per affrontare una questione sempre più pressante: l'inquinamento da plastica, un problema che rischia di aggravarsi al punto da raddoppiare entro il 2050. (QuiFinanza)
Dall’altra parte, le nazioni produttrici di petrolio - come Arabia Saudita, Iran e Russia – che insistono sulle cosiddette misure downstream, principalmente sulla gestione dei rifiuti. (RSI Radiotelevisione svizzera)
Le montagne infatti, spesso erroneamente considerate luoghi incontaminati, stanno diventando vittime silenziose dell'inquinamento da plastica, un fenomeno che aggrava le pressioni ambientali già esistenti e mette a rischio risorse cruciali come l’acqua e la biodiversità. (il Dolomiti)
“Dobbiamo porre fine all’inquinamento da plastica prima che l’inquinamento da plastica ponga fine a noi”: così Kim Wan Sup, Ministro dell’ambiente della Repubblica di Corea, ha arringato i delegati dei 175 Paesi e gli osservatori riuniti nel suo Paese, a Busan, per l’ultima sessione negoziale che dovrebbe condurre all’approvazione di quello “strumento internazionale giuridicamente vincolante sull’inquinamento da plastica, anche nell’ambiente marino” indicato dalla risoluzione 5/14 dell’Assemblea delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEA) adottata il 2 marzo 2022. (EconomiaCircolare.com)
La plastica è uno tsunami. Per erigere un muro davanti ai 460 milioni di tonnellate prodotte ogni anno, ieri sono partiti i negoziati patrocinati dall’Onu in Corea del Sud. I 178 Paesi invitati hanno tempo fino a domenica per porre un tetto alla mole di plastica fabbricata annualmente nel pianeta. (la Repubblica)
Esattamente come alla Cop29, conferenza delle parti sul clima appena conclusa a Baku e presidiata da migliaia di lobbisti dei combustibili fossili, anche in Corea del Sud il paradosso è lampante: mentre fino al 1° dicembre si negozierà per ottenere un Trattato globale sulla plastica, in modo da limitare l'inquinamento di questo materiale che potrebbe raddoppiare al 2050, nei corridoi del summit è pieno di lobbisti dell'industria della plastica. (la Repubblica)