Italia: sempre meno bambini e sempre più poveri

Italia: sempre meno bambini e sempre più poveri
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Vita INTERNO

Sempre meno bambini e sempre più poveri. L’Italia nel 2023 ha conosciuto un nuovo record negativo per la natalità, con meno di 380mila nuovi nati, mentre la povertà continua a colpire i minori, i più piccoli in particolare: il 13,4% delle bambine e dei bambini tra 0 e 3 anni è in povertà assoluta, e circa 200mila di età compresa tra 0 e 5 anni (8,5% del totale) vivono in povertà alimentare, ovvero in famiglie che non riescono a garantire almeno un pasto proteico ogni due giorni. (Vita)

Ne parlano anche altri media

In Italia duecentomila bambini tra 0 e 5 anni di età vivono in povertà alimentare, ovvero in famiglie che non riescono a garantire almeno un pasto proteico ogni due giorni. Quasi un bambino su 10 della stessa fascia d'età, pari al 9,7%, ha sperimentato la povertà energetica cioè ha vissuto in una casa non adeguatamente riscaldata in inverno. (LaC news24)

128 posti letto al Nord, a fronte di un fabbisogno di 222, Rispetto al numero di posti letto che servirebbero sulla base degli standard europei, la carenza è del 67,3% al Sud, del 42,3% al Nord e del 2,2% al Centro (Sky Tg24 )

Secondo la XV edizione dell’Atlante dell’Infanzia (a rischio) in Italia, il costo dei beni di prima necessità per i bambini piccoli è ormai diventato insostenibile per molti genitori: i prezzi per latte e pappe sono aumentati più dell'inflazione. (Fanpage.it)

Save the Children, Atlante dell’Infanzia. In Italia meno bimbi e più poveri. Nelle Marche nel 2023 ne sono nati 8.790

Per la Campania è previsto un dato intorno al 29,6% nonostante l’incidenza dei bambini 0-2 sulla popolazione mentre si stima che nel 2026 la media nazionale raggiungerà il 41,3% avvicinandosi all’obiettivo europeo del 45% per il 2030. (ondanews)

Nel Bel Paese la denatalità è imperante, lo conferma il nuovo Atlante dell'infanzia a rischio 2024, realizzato e diffuso da Save The Children. Ciò nonostante, nei comuni in cui i bambini ci sono, la maggior parte di loro è costretta a rimanere a casa con uno dei due genitori che dunque rinuncia al lavoro, con una baby sitter, dai nonni, se ci sono, perdendo la possibilità formativa e il supporto degli asili nido, sempre troppo pieni. (Fanpage.it)

Di Redazione Picenotime giovedì 14 novembre 2024 (picenotime.it)