Rogo Città della Scienza, nessun colpevole: la Corte d'Appello assolve l'ex custode Cammarota
Undici anni di indagini e speranze, quattro processi di merito e due di legittimità non sono bastati a dare un nome ai responsabili del tremendo incendio che nella notte del 3 marzo 2013 ha ridotto a un cumulo di cenere Città della Scienza. Paolo Cammarota, ex custode del polo interattivo di via Coroglio, oggi pomeriggio è stato assolto dalla settima sezione della corte di appello di Napoli, presidente Toscano, chiamata a emettere un nuovo verdetto dopo il precedente annullamento da parte della Cassazione (Corriere della Sera)
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Un delitto perfetto (almeno per il momento). Chi ha concepito, organizzato e messo a segno la distruzione di Città della scienza l’ha saputo fare, tanto da rimanere per sempre al riparo delle indagini. (ilmattino.it)
Che effetto le fa questa sentenza? «La sentenza fa capire che bisognerà cercare ancora una responsabilità comunque già accertata perché l’incendio è doloso. Certo, dopo 11 anni la sentenza lascia molti punti interrogativi e una certa amarezza. (ilmattino.it)
Tanto non ci beccano. Sono loro: i mandanti, gli organizzatori di una trama finalizzata a distruggere un Museo che nel 2013 versava in difficoltà economica, ma anche ad incassare indennizzi e finanziamenti per un rilancio sempre di là da venire. (ilmattino.it)
I giudici di appello hanno accolto le conclusioni difensive del vigilante e hanno assolto l’unico imputato che era stato ritenuto responsabile di aver favorito l’ingresso dei piromani all’interno del museo di Bagnoli. (ilmattino.it)
La quarta sezione della Corte d'appello di Napoli ha assolto Paolo Cammarota, l'ex vigilante accusato del rogo di Città della Scienza, polo di ricerca e divulgazione scientifica di Bagnoli distrutto da un incendio il 4 marzo 2013 (La Repubblica)
Basta pensare solo al fatto che ci sono stati diversi punti di innesco. Questo ha stabilito la sentenza della Corte d‘Appello. (ilmattino.it)