Decreto sicurezza, i comitati liguri in piazza a Roma: “Grave attacco ai diritti”
Liguria. Ci sarà anche la Rete ligure dei comitati sabato 14 dicembre a Roma alla grande manifestazione nazionale contro il decreto sicurezza, approvato alla Camera e ora all'esame del Senato: "Un provvedimento che rappresenta un grave attacco ai diritti, alla democrazia e alla libertà di espressione". L'appuntamento è alle 14.00 in piazzale del Verano. Nel mirino il provvedimento del governo Meloni, ribattezzato decreto paura, che "introduce norme che mettono in pericolo la libertà di protesta, aumentano la repressione verso chi difende i diritti e legittimano l’uso spropositato della forza". (IVG.it)
La notizia riportata su altre testate
Oltre duecento realtà, da ogni regione del Paese, hanno finora aderito al percorso di costruzione della manifestazione nazionale contro il DDL Sicurezza. Sabato, 14 dicembre è stata organizzata a Roma, con partenza da Piazza del Verano alle 14, la manifestazione A pieno regime contro il ddl Sicurezza in discussione al Senato a cui hanno aderito anche Forum Droghe e Fuoriluogo. (Fuoriluogo.it)
Ali Khamenei non è un semplice leader politico o religioso, ma un tiranno le cui mani sono macchiate del sangue di migliaia di giovani iraniani che hanno coraggiosamente protestato per la libertà, la giustizia e i diritti fondamentali. (Il Giornale d'Italia)
All’interno della maggioranza è in corso il dibattito sul ddl sicurezza, per la precisione sull’ipotesi di una modifica al testo ora all’esame della commissione Affari costituzionali del Senato dopo l’approvazione in prima lettura alla Camera (Nicola Porro)
«ABBIAMO DECISO di aderire perché questo governo si occupa di sicurezza nel senso sbagliato: pensa solo a reprimere senza occuparsi della vera sicurezza dei cittadini», dice Debora Serracchiani del Pd. (il manifesto)
Non è bastato un vertice di maggioranza, presieduto dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, a sciogliere i nodi irrisolti sul ddl Sicurezza. E come, ha confermato Ciriani, il governo non esclude di introdurre modifiche e, dunque, una terza lettura del testo ora all’esame delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia del Senato (LA NOTIZIA)
Motivo per il quale ieri, dopo un vertice di maggioranza a Palazzo Madama ad hoc, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani ha annunciato un possibile rinvio alla Camera in terza lettura del testo attualmente ancora all’esame al Senato nelle commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia. (il manifesto)