Gino Cecchettin: “In aula la memoria di mia figlia Giulia è stata umiliata”

«Io ieri mi sono nuovamente sentito offeso e la memoria di Giulia umiliata». Lo scrive sui social Gino Cecchettin, papà di Giulia uccisa a coltellate dall'ex fidanzato Filippo Turetta, all'indomani dell'arringa difensiva pronunciata davanti alla corte d'Assise di Venezia.«La difesa di un imputato è un diritto inviolabile, garantito dalla legge in ogni stato e grado del procedimento. Tuttavia, credo che nell'esercitare questo diritto sia importante mantenersi entro un limite che, pur non essendo formalmente codificato, è dettato dal buon senso e dal rispetto umano», spiega l'uomo, ieri assente durante la discussione degli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera. (La Stampa)

Se ne è parlato anche su altri giornali

"La difesa di un imputato è un diritto inviolabile", replica nel post Cecchettin, ma “credo sia importante mantenersi entro un limite che è dettato dal buon senso e dal rispetto umano". (la Repubblica)

Secondo la procura, Filippo Turetta ha pianificato con maniacale cura le fasi del rapimento e l’uccisione di Giulia Cecchettin (come dimostra la lista delle cose da fare, da lui poi cancellata), e ha attuato il suo proposito senza mai recedere o fermarsi, nonostante il delitto si sia sviluppato in tre diverse fasi, tra le 23.19 e le 23.40, tra Vigonovo e Fossò, una delle quali concretizzatasi all’interno della Fiat Punto con cui poi il ventitreenne di Torreglia si è dato alla fuga, per una settimana, fino all’arresto avvenuto in Germania. (ilgazzettino.it)

Una serie di motivi, che vanno dai difetti caratteriali ai ragionamenti violenti, agli atteggiamenti avuti con lei durante le normali discussioni di coppia, che così normali non erano. È la lista che Giulia Cecchettin, il 31 luglio di un anno fa, poche settimane prima di perdere la vita per mano dell'ex fidanzato - per cui il pm ha chiesto l'ergastolo per omicidio - aveva compilato, dopo averlo lasciato. (ilgazzettino.it)

Turetta, l'avvocato Giovanni Caruso: «Non c'è stata premeditazione, non era certo di volere uccidere Giulia Cecchettin»

La testa non l’ha praticamente mai sollevata, lo sguardo fisso verso il banco che aveva davanti, o più probabilmente perso nel vuoto. Non ha alzato la testa e non ha nemmeno proferito parola, Filippo Turetta. (Corriere della Sera)

Lo scrive sui social Gino Cecchettin, papà di Giulia uccisa a coltellate dall’ex fidanzato Filippo Turetta, all’indomani dell’arringa difensiva pronunciata davanti alla corte d’Assise di Venezia. «Io al processo mi sono nuovamente sentito offeso e la memoria di Giulia umiliata». (leggo.it)

Sentenza attesa per il 3 dicembre. Il video di Meidanordest. (ilmessaggero.it)