La rabbia dei Dem contro la Corte Suprema che osa contraddirli

Non solo se la prendono con gli elettori, bollandoli come ignoranti e fascisti, se non votano secondo le loro preferenze; ora politici e commentatori di sinistra minacciano anche i supremi giudici se una decisione non li soddisfa e, soprattutto, se sembra favorire l’odiatissimo Donald Trump. No, i giudici della Corte Suprema non hanno sancito una “licenza di uccidere”, come in modo fuorviante è stata interpretata la sentenza di lunedì sull’immunità presidenziale. (Nicola Porro)

Su altri giornali

Il primo luglio la Corte Suprema degli Stati Uniti ha riconosciuto all’ex presidente americano Donald Trump l’immunità dalle incriminazioni penali per gli atti compiuti «nell’ambito della sua autorità costituzionale». (ilmessaggero.it)

La Corte suprema degli Stati Uniti ha deliberato che il presidente gode di “immunità” per tutti gli atti ufficiali che intraprende durante il suo mandato, ma non per quelli non ufficiali. La sentenza è stata emessa in relazione alle accuse contro Donald Trump di aver provato a sovvertire il risultato delle elezioni del 2020. (Limes)

Il presidente Joe Biden ha condannato la decisione della Corte Suprema che ha stabilito che i presidenti godono di un'immunità assoluta dai procedimenti giudiziari per gli atti ufficiali fondamentali e ha lanciato un severo monito su un possibile secondo mandato dell'ex presidente Donald Trump (Rai Storia)

Corte Suprema Usa divisa: la sentenza su Donald Trump rispecchia un compromesso

La sentenza – che ha spaccato i giudici di orientamento conservatore e quelli progressisti – di fatto respinge la decisione di una Corte d’appello federale che aveva stabilito che l’ex presidente Donald Trump potesse essere giudicato per i presunti crimini commessi durante la sua presidenza allo scopo di manipolare i risultati delle elezioni del 2020. (ISPI)

La sentenza di Donald Trump per i soldi alla pornostar Stormy Daniels, prevista l'11 luglio, potrebbe slittare dopo la decisione della Corte Suprema sull'immunità presidenziale. Lo afferma l’ufficio del procuratore di Manhattan che ha ottenuto la condanna del tycoon, sottolineando che la richiesta dell’ex presidente di revocare la sua condanna dovrebbe essere riferita e illustrata alla corte entro il 24 luglio. (Avvenire)

Con una Corte Suprema Usa spaccata sul piano ideologico, prima ancora che giuridico, sempre più spesso i magistrati democratici esprimono un duro dissenso rispetto alle sentenze della maggioranza conservatrice. (Corriere della Sera)