Autonomia, l’opposizione esulta per il verdetto della Consulta: “La legge non c’è più”. Ma la Lega: “Faremo le modifiche e andremo avanti”

L’opposizione esulta, la maggioranza cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno. Si dividono a metà le reazioni politiche alla decisione della Corte costituzionale che ha svuotato la riforma del ministro leghista Roberto Calderoli sull’autonomia differenziata, rigettando la tesi dell’incostituzionalità dell’intera legge ma bocciando sette punti centrali, a partire dalla possibilità di devolvere alle Regioni intere materie ora di competenza esclusiva o concorrente dello Stato. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri giornali

E dice in sostanza: l’autonomia rafforzata sì può fare, ma non così; servono leggi ben scritte, non gli “accrocchi” che il Parlamento si è ormai abituato a sfornare. (La Stampa)

"La decisione della Corte costituzionale ha chiarito in maniera inequivocabile che la legge sull'autonomia differenziata nel suo insieme è conforme alla Costituzione. Su singoli profili della legge attenderemo le motivazioni della sentenza, per valutare gli eventuali correttivi da apportare". (Tiscali Notizie)

La presidente della Regione, Alessandra Todde, esprime piena soddisfazione: “I giudici costituzionali hanno ritenuto fondate le ragioni illustrate nel nostro ricorso”, dice. Tutte le disposizioni dichiarate incostituzionali figurano tra quelle impugnate dalla Regione, che colleziona tra le Regioni ricorrenti il più alto numero di motivi di impugnazione accolti. (SardiniaPost)

L'Autonomia/ Alle Regioni solo funzioni, non intere materie

“La legge Calderoli è uno zombie. Michele Ainis, costituzionalista tra i più noti e professore emerito all’Università Roma Tre, premette che per valutazioni … (Il Fatto Quotidiano)

La Corte costituzionale ha deciso sul ricorso delle quattro Regioni Puglia, Toscana, Sardegna e Campania che erano aspramente contrarie al ddl Calderoli: la legge sull’Autonomia differenziata rispetta la Costituzione e può procedere sul suo cammino. (La Stampa)

Ora si può dire che non poteva andare in un modo diverso. Che l’esito finale era prevedibile. (ilmessaggero.it)