Il Papa, pace invece di guerra, non si uccide in nome di Dio

Il Papa ha scritto al Nunzio a Mosca, mons. Giovanni D'Aniello, in occasione degli oltre mille giorni di guerra e in vista della festività del Natale. "Mi faccio interprete delle decine di migliaia di madri, padri e figli che piangono i propri cari caduti in guerra o sono angosciati per quelli dispersi, fatti prigionieri o feriti, siano essi militari o civili. Il loro grido si eleva a Dio, invocando pace al posto della guerra, dialogo al posto del fragore delle armi, solidarietà al posto degli interessi di parte, perché non si può mai uccidere in nome di Dio", le parole del Papa rilanciate dall'Osservatore Romano. (Il Messaggero Veneto)

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“Quando la pietà popolare riesce a comunicare la fede cristiana e i valori culturali di un popolo, unendo i cuori e amalgamando una comunità, allora ne nasce un frutto importante che ricade sull’intera società, e anche sulle relazioni tra le istituzioni civili e politiche e la Chiesa”. (Toscanaoggi.it)

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