In edicola il nuovo numero dei Cahiers du Cinéma

Da Eastwood, Fargeat e Cuarón, al trio di autori amato dai Cahiers, Kaurismäki, Costa ed Erice. Passando per il ruolo dei produttori e dell’AI nel cinema d’oggi. Il nuovo numero è ora disponibile Come lavorano oggi i produttori cinematografici in Francia? Come viene praticata questa professione, che è oggetto di fantasie, in un momento di cambiamenti portati dal MeToo, dal crescente utilizzo dell’AI e dall’evoluzione dei vari “sportelli” di finanziamento? A queste e molte altre domande, attraverso tavole rotonde, interviste, inchieste e articoli d’approfondimento, tenta di rispondere il numero 814 dei Cahiers du Cinéma, in edicola dai primi di novembre e acquistabile in formato elettronico. (Sentieri Selvaggi)

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Della vittoria di Donald Trump gioisce anche l'eterno Clint Eastwood, che si è preso una doppia rivincita. Non solo nelle urne, lui Repubblicano (anzi, conservatore e, di conseguenza, libertario) convinto (vi ricordate l'attacco alla «pussy generation»?), fin dal 1951, quando si iscrisse nel registro del partito, ma anche in sala. (il Giornale)

Il buono, il brutto e il... censurato. Hollywood contro Clint