Chi è Marco Rubio, scelto da Trump come segretario di Stato
Giorno dopo giorno, il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump tiene alta l’attenzione dei media di tutto il mondo per l’infornata di nomine per la sua amministrazione e qualche giorno fa il tycoon ha scelto il neo segretario di Stato, ovvero Marco Rubio. Naturalmente, tale nomina riveste per noi europei un’importanza cruciale poiché si tratta del titolare della politica estera al cui vaglio passeranno le sorti delle due guerre che si combattono alle porte di casa nostra: il conflitto russo-ucraino e quello israelo-palestinese. (Inside Over)
La notizia riportata su altri media
Tuttavia, il fatto che la scelta per un ruolo così delicato sotto il profilo diplomatico sia ricaduta sul senatore della Florida lascia presagire l’intenzione, da parte del presidente eletto, di perseverare in una linea dura nelle relazioni con Pechino, tramite una strategia che, se si guarda alla storia politica del designato capo degli Esteri, potrebbe non limitarsi al protezionismo e condurre al conseguente inasprimento della guerra commerciale in atto tra le potenze occidentali e il colosso asiatico. (L'Opinione)
È difficile guardare alla sua squadra di candidati senza chiedersi se ci troviamo davanti a un atto deliberato di sabotaggio del sistema, una provocazione calcolata per scatenare polemiche e consolidare la sua narrativa di “vittima del deep state”. (LaC news24)
Venerdì la commissione etica della Camera avrebbe dovuto votare per decidere se rendere pubblici i risultati dell’indagine sull’ex deputato della Florida Gaetz, accusato fra le altre cose di aver fatto sesso con una minorenne, ma ha annullato l’incontro senza fornire spiegazioni. (Corriere della Sera)
E la scelta di Mike Huckabee – conosciuto per la frase: «Non esiste alcun palestinese» – quale ambasciatore americano in Israele è forse la più parlante: «Lascia presagire quanto già chiaro durante le elezioni, e cioè che le promesse di mettere fine alle guerre in Medio Oriente e in Ucraina non chiariscono il come e a spese di chi», continua Baritono. (Corriere del Ticino)
Nel 2016, quando venne eletto per la prima volta alla Casa Bianca, Donald Trump era un imprenditore con poca esperienza politica. Ma il Trump 2.0 ha un altro approccio, che punta sulla velocità e la scelta di un gruppo agguerrito formato solo da fedelissimi. (ilmessaggero.it)
Steve Bannon, suo amico e consigliere di vecchia data, una volta ha detto che il vero fine ultimo di Donal Trump è «far saltare l’intero governo federale». Donald Trump sta provocando un deliberato terremoto politico a Washington. (La Stampa)