Vanessa Incontrada: "Dormivo sotto la bancarella dei miei genitori. Vivo male la crescita di mio figlio"
Video suggerito 6 Vanessa Incontrada si racconta a Malcom Pagani nel podcast Dicono di te, dall'infanzia passata in un quartiere difficile di Barcellona fino al rapporto con suo figlio: "Sto vivendo male la sua crescita". Vanessa Incontrada: "Vengo dalla periferia tosta, quando i miei genitori lavoravano dormivo sotto una bancarella" Vanessa Incontrada ricorda la sua infanzia. "Sono cresciuta in periferia, vengo dalla periferia tosta di Barcellona. (Fanpage.it)
Ne parlano anche altre fonti
Vanessa Incontrada rilascia poche interviste e difficilmente parla del suo privato, ma con Malcom Pagani - ospite del suo podcast, Dicono di te - si mette a nudo e ripercorre la sua vita, dall'infanzia fino ad arrivare alla donna che è diventata oggi, professionista stimata e mamma. (Today.it)
L’infanzia trascorsa per strada, in un quartiere difficile di Barcellona, dove ha imparato «l'istinto di lealtà e di protezione, perché quando vivi in periferia ci sono delle regole»; i viaggi in auto fino a Follonica senza fermarsi mai «se non per mangiare o andare in bagno»; le notti passate sotto la bancarella di papà, che faceva i mercati e le ha insegnato l’arte della vendita; il rapporto conflittuale con il figlio Isal, che ha 16 anni e tanta fretta di scoprire il mondo. (Corriere della Sera)
Vanessa Incontrada è sempre stata molto riservata per quanto riguarda la sua vita privata ma, in una recente intervista rilasciata al podcast "Dicono di me" di Malcom Pagani, ha ripercorso le tappe personali più importanti, ha raccontato la sua infanzia e il rapporto con il figlio Isal nato dall'amore con il compagno Rossano Laurini. (ilgazzettino.it)
Vanessa Incontrada, attrice e conduttrice ma anche mamma. Non è mai stata una vita tutta rose e fiori, ma proprio da quella ha tratto molti insegnamenti, gli stessi che cerca di trasmettere al figlio Isal che cresce sempre più in fretta. (DiLei)
Non mi muovevo da lì, non ne avevo la possibilità”. “Ho passato la mia infanzia su una panchina nel parchetto vicino casa, con tutti quelli del quartiere. (Il Fatto Quotidiano)