Javier Milei intervistato da Sechi: "Cosa faremo io, Meloni e Trump. La motosega funziona"
Mario Sechi 16 dicembre 2024 È domenica, il mezzogiorno romano è freddo e solare, attendo che Javier Milei concluda un incontro con John Elkann. Ripasso le domande e le note, appunto sul taccuino alcune cose che mi raccontano i suoi collaboratori. Intervistai Milei la prima volta a metà febbraio, sempre qui all’Hotel Ambasciatori, in Via Veneto, come sembrano lontani quei giorni. La stampa e la televisione dipingevano Milei come un tipo eccentrico, un matto ultra -liberale destinato a fare un giro di tango e fallire. (Liberoquotidiano.it)
La notizia riportata su altri giornali
Courtesy: Youtube Fratelli d'Italia. (Corriere TV)
«Qui sento di essere in famiglia». «La destra deve essere come una falange di opliti o una legione romana, che prevale sempre sugli eserciti più grandi proprio perché nessuno rompe la formazione» scandisce solenne dal Circo Massimo il presidente argentino super ospite della kermesse dei giovani meloniani, «Roma non premia i traditori». (ilmessaggero.it)
Ad Atreju il panel con il ministro Andrea Abodi sulla via italiana per la riforma del calcio con Urbano Cairo (presidente Torino Football Club), Paolo Scaroni (presidente A.C. (Corriere TV)
Il presidente argentino Javier Milei ha partecipato ieri al raduno di Atreju, la kermesse di Fratelli d'Italia, dove ha parlato anche della "necessità di dare vita ad un internazionalismo della destra". (Fanpage.it)
Il leader ultraliberista, accolto da un'ovazione e dal grido «libertà, libertà», ha ringraziato Meloni per l'invito e ha sottolineato che Italia ed Argentina sono unite da una «fratellanza indissolubile». (Corriere Roma)
In realtà, come si legge in controluce nell’articolo, il nostro non sembra apprezzare particolarmente l’azione turbo-liberista del presidente argentino. E lo fa esprimendo un certo qual comprensibile cinismo politico che, ci piaccia o meno, rappresenta uno delle caratteristiche principali delle cosiddette democrazie mature, particolarmente quella italiana. (Nicola Porro)