Ivo Bonato, il reporter di guerra biellese è in Libano: “A Beirut è un bombardamento continuo” VIDEO

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Ucraina Guerra tra Gaza e Israele

“Ho tentato di fare una diretta con voi fuori dall'hotel ma sono stato mandato via, in malo modo, dai simpatizzanti di Hezbollah. Non è una novità: qua non puoi fare nulla senza che loro siano d'accordo. Purtroppo qui è un bombardamento continuo. È molto complicato documentare quello che accade ogni giorno”. A parlare, direttamente da Beirut, Ivo Bonato, reporter di guerra per la Rai. Dopo l'Ucraina, il cameraman biellese è giunto in Libano, nella capitale, per seguire gli sviluppi della guerra, assieme alla collega Stefania Zane del Tg2 (newsbiella.it)

Ne parlano anche altri media

Roma, 3 ott. “Stiamo correndo contro il tempo per ospitarli e ora ci sono più di 870 rifugi, soprattutto a Beirut e sul Monte Libano, dove le scuole hanno raggiunto la loro capienza massima”. (Agenzia askanews)

Oumayma Farah parla con emozione, trattenendo le lacrime di dolore per una situazione che il suo Paese non ha mai vissuto prima, nonostante, spiega lei stessa, i libanesi “abbiano vissuto il trauma di due occupazioni, quella israeliana e quella siriana; la guerra del 2006; l’esplosione del porto nel 2020 e le ripercussioni di una grave crisi economia sociale e finanziaria”. (Vatican News - Italiano)

Al via a Casalmaggiore una raccolta fondi promossa dell’associazione Amurt per aiutare le vittime della guerra in Libano, dove l’associazione stessa ha i propri volontari impegnati a prestare soccorso ai profughi. (OglioPoNews)

Libano, Coopi: «I bisogni umanitari crescono di giorno in giorno»

Se si è arrivati a una vera guerra, è anche perché da tempo è in corso un processo di indebolimento dello Stato libanese. I raid e le operazioni di queste settimane in Libano non sono figlie soltanto delle tensioni scatenatesi in Medio Oriente a partire dal 7 ottobre 2023. (Inside Over)

«Un massacro». Ricorda i bombardamenti: «Uscire fuori dal convento e a vedere le ambulanze portare via la gente fatta a pezzi, le donne piene di sangue… Le ho fatte entrare nel convento, ho cercato di fare i primi soccorsi. (Famiglia Cristiana)

La situazione in Libano in appena due settimane è diventata drammatica e i bisogni umanitari crescono di giorno in giorno», scrive l’organizzazione umanitaria Coopi – Cooperazione Internazionale, presente nel Paese dal 2013, che è subito intervenuta sul campo per soccorrere la popolazione. (Vita)