Perché “Dio non ama il mare?”. Il significato della frase in ‘Parthenope’ di Sorrentino

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Parthenope, il nuovo film di Sorrentino Paolo Sorrentino torna con il suo nuovo film e, com’era facile da prevedere, fa discutere. Parthenope, al cinema dal 24 ottobre, ha subito diviso il pubblico e la critica, tra chi ha amato il modo di raccontare del regista premio Oscar (con La grande bellezza) e chi ha storto il naso per alcune scelte. Il box office, in ogni caso, ha dato ragione al progetto: Parthenope è partito bene e continua ad attirare spettatori. (Radio Deejay)

Se ne è parlato anche su altre testate

Ambientato a Napoli con una storia originale e con rimandi autobiografici alla giovinezza non abitata abbastanza per i motivi spiegati in È stata la mano di Dio, Parthenope racconta le stagioni della vita di una giovane protagonista che si chiama come la città del Vesuvio e dunque l'esistenza stessa tra crescita, speranze, libertà, disillusioni, dolori. (Corriere Delle Alpi)

Ecco la serata descritta da Repubblica Palermo. Si è alzato e se n’è andato dopo appena dieci minuti di dibattito, lasciando in asso oltre trecento spettatori venuti apposta per lui. (IlNapolista)

Il mare è sempre più al centro del racconto cinematografico di Paolo Sorrentino. Il regista napoletano ha presentato anche a Bari, al Multicinema Galleria, il suo ultimo film “Parthenope” con due proiezioni e il successivo dibattito e saluto al pubblico al termine della visione del lungometraggio. (La Repubblica)

Ma Parthenope di Sorrentino è un film blasfemo?

La carrellata di immagini di Napoli e napoletani: una galleria di paesaggi e ritratti, come in un museo open air. Tutto visto dal mare, remando… Nel film lo fa Celeste Dalla... (Style - Moda Uomo del Corriere della Sera)

– Domani si inaugura a Napoli il primo “Sorrentino tour”, alle 11, al Bagno Sirena a Donn’Anna: un tour in canoa e sup nei luoghi costieri del cinema del regista. Roma, 9 nov. (Agenzia askanews)

C’è chi lo ha esaltato come sublime capolavoro di poesia, metafora del tempo della giovinezza “che sì fugge tuttavia”, canto dolente di libertà che ha come fondale Napoli, e chi l’ha definita una pellicola piatta, lenta, avvolta nei luoghi comuni che da sempre circondano questa città dalle mille contraddizioni. (Famiglia Cristiana)

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