Trump e l’Europa senza Merkel. I giudici, la toga e la parrucca
Caro Merlo, nel 2016 quando Trump fu eletto per la prima volta l’Europa aveva un grande leader in grado di affrontarlo, Angela Merkel. Oggi la sola leadership è quella burocratica di Ursula von der Leyen. Ci vorrebbe una nuova Merkel? Laura Traverso — Genova L’Europa, spaesata e impaurita, attende in difesa l’imprevedibile Trump che, armato più di testosterone che di diplomazia, minaccia nuovi da… (la Repubblica)
Ne parlano anche altre testate
Riceviamo e pubblichiamo integralmente (Elbapress)
Il profumo dei vincitori è irresistibile, per tanti italiani. Quello che dice conta più di ciò che fa. (Corriere della Sera)
Negli anni 80 dominarono il campo gli iper-liberisti Reagan e Thatcher, nemici … (la Repubblica)
Hanno impiegato oltre due anni e mezzo per capire che la Russia non avrebbe mai reso, per ragioni storiche e strategiche, la Crimea e le regioni russofone al regime di Kiev ma accontentiamoci che abbiano cambiato idea. (ROMA on line)
Resta certo possibile che alla fine gli spericolati progetti del tycoon (con le insolenti parole di Donald jr. La vittoria di Trump rischia di dividere l’Occidente, creando un’inedita linea di separazione politica, militare e commerciale tra Europa e Stati Uniti. (ilmessaggero.it)
Il 45° e futuro 47° presidente degli Stati Uniti ha calvalcato quella stessa ondata di protesta contro il governo in carica che ha penalizzato quasi tutti i partiti al potere nel 2024. La vice presidente Kamala Harris si era rivelata, anzi, uno dei migliori sfidanti tra tutti coloro che quest’anno hanno dovuto affrontare il giudizio delle urne nei paesi industriali avanzati, potendo contare su una campagna elettorale disciplinata, la candidatura storicamente impopolare di Trump e un’economia americana che naviga a gonfie vele. (Corriere della Sera)