Mutui, qual è più conveniente tra tasso fisso, variabile e green? La tendenza

Introduzione In attesa dell'eventuale nuovo taglio dei tassi a settembre, il mercato si sta portando avanti. Il mutuo a tasso variabile è sceso e il fisso non registra particolari variazioni (seppure in leggero rialzo). Resta la tendenza a far pagare il mutuo green circa mezzo punto percentuale in meno rispetto ai tradizionali, a parità di condizioni. E proprio per quanto riguarda il futuro patrimonio immobiliare italiano, secondo un report di Crif si potrà avere un aumento importante degli immobili in classe A, che attualmente sono solo il 4% del totale. (Sky Tg24 )

La notizia riportata su altri giornali

Questo rialzo dimostra una crescente fiducia delle famiglie italiane nell’investire in beni immobili a lungo termine. Nella prima metà del 2024, il settore immobiliare italiano ha osservato un incremento significativo nella domanda di mutui, segnalando un rinvigorimento potenziale del mercato residenziale. (Nuove Cronache)

A settembre però, le cose potrebbero cambiare. Sulla decisione della Bce peseranno: andamento dell'inflazione, prezzi dell'energia e dinamica delle retribuzioni. (Fanpage.it)

Se consideriamo il solo mese di giugno l’andamento nelle richieste di mutui arriva a un +5,8%. (Fonte: il Sistema di Informazioni Creditizie EURISC). (CRIF)

Mutui: a Verona chiesti 143mila euro in media

Un incremento che si accompagna a un impatto significativo delle surroghe, che hanno registrato un aumento del 6,4% nel primo trimestre del 2024 rispetto al primo trimestre del 2023. La domanda di mutui immobiliari da parte delle famiglie italiane è tornata a crescere nei primi mesi dell'anno, segnando un aumento del 3,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. (QuiFinanza)

“Da luglio 2022, abbiamo assistito a un costante aumento dei tassi, dovuto principalmente a due fattori (la guerra in Ucraina e il conseguente incremento dei prezzi delle materie prime), che hanno innalzato l’inflazione oltre il 10% nella zona euro”, afferma Riccardo Bernardi, chief development officer di 24Max, che sottolinea come la Bce abbia avviato un costante incremento dei tassi per contrastare l’inflazione, passando dallo 0% del marzo 2016 al 4,50% di settembre 2023, un livello che non si vedeva dal 2007. (SimplyBiz - Dedicato a chi opera nel mondo del credito)

Allargando l’analisi a tutto il Veneto emerge che, nel periodo analizzato, la richiesta di finanziamenti è aumentata del 19% rispetto allo stesso periodo del 2023. Tornano a crescere anche l’importo medio richiesto, arrivato a 131.999 euro (+3%) e il valore medio degli immobili oggetto di mutuo (201.424 euro, +3%). (TG Verona)