Blake Lively è una bulla? La denuncia di Justin Baldoni

Ben 250 milioni di dollari. Non si tratta di un risultato al botteghino, traguardo ambitissimo da registi e celebrità, ma dell'importo richiesto al New York Times da Justin Baldoni come risarcimento: il quotidiano è, secondo gli avvocati del regista (e di altri nove querelanti), colpevole di aver dato voce alle diffamanti accuse di Blake Lively in merito all'ormai celeberrima esperienza sul set del film It ends with us. (Cosmopolitan)

La notizia riportata su altri media

Allo stesso modo, suo marito Ryan Reynolds non sarà presente alla cerimonia di premiazione che si terrà domenica 5 gennaio. (ComingSoon.it)

Justin Baldoni in causa con Blake Lively e il New York Times Molestie sessuali e diffamazione in una contesa da 250 milioni di dollari di danni Secondo quanto riferito Baldoni sarebbe stato accusato dalla Lively di aver organizzato una campagna diffamatoria durante la promozione del film (Gamesurf)

Lo scandalo è scoppiato poco prima di Natale quando il New York Times ha dato la notizia di una denuncia di per molestie sessuali che l'attrice Blake Lively ha depositato in tribunale per comportamenti inappropriati che l'attore e regista Justin Baldoni avrebbe tenuto sul set di It ends with us e poi nel corso della campagna promozionale del film (Cosmopolitan)

Gli avvocati di Blake Lively attaccano Justin Baldoni: «È la tattica del 'blame the victim'»

Secondo Deadline, la loro decisione di saltare è stata presa «con largo anticipo» rispetto alle varie cause legali di It Ends With Us, e le fonti affermano che lo scandalo in corso non è la ragione della loro assenza. (Vanity Fair Italia)

Ad esempio sarebbe «entrato ripetutamente nella sua roulotte del trucco senza essere invitato quando era senza vestiti, anche mentre allattava al seno». Ora alla vicenda si aggiungono nuovi capitoli. (Vanity Fair Italia)

Nella dichiarazione ottenuta da Rolling Stone, gli avvocati di Lively hanno affermato che le sue “gravi accuse di molestie sessuali e ritorsioni” sono “supportate da fatti concreti”. (Rolling Stone Italia)