Migranti in Albania, i dubbi su procedure legali e sanitarie: la denuncia di Asgi e delle Ong

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Fanpage.it INTERNO

Migranti in Albania, i dubbi su procedure legali e sanitarie: la denuncia di Asgi e delle Ong Le procedure accelerate possono mettere a rischio l’assistenza legale immediata. Le ong denuncia la violazione dei protocolli sanitari, l’assistenza viene fatta da medici militari e non civili. Accedi alla selezione delle news più rilevanti del giorno. Abbonati ora A cura di Antonio Musella Il centro di accoglienza costruito a Shengjin, in Albania Sono 6 i migranti già portati in Italia dai centri in Albania costruiti dal governo Meloni per l'identificazione ed il rimpatrio dei migranti raccolti in mare dalla nave della marina militare italiana Cassiopea (Fanpage.it)

Su altri giornali

PUBBLICITÀ Venerdì i giudici sono chiamati a decidere sulla convalida o meno dei trattenimenti di 43 dei 49 migranti arrivati dall'Italia in Albania a bordo del pattugliatore Cassiopea. La denuncia del Tai: "Gravi criticità procedurali, che violano diritti fondamentali" (Euronews Italiano)

Dopo due giorni, nessuno dei migranti aveva ancora conferito con un legale, alla faccia del diritto alla difesa, che sarebbe inviolabile. (Il Fatto Quotidiano)

La mancanza di una certificazione individuale per ogni persona trasferita, uno screening medico effettuato da medici militari e poca chiarezza sugli strumenti utilizzati per l’accertamento dell’età: sono le nuove criticità emerse dall’ultimo trasferimento di 49 persone nel centro di Shëngjin, che dimostrano ancora una volta che il Protocollo Italia-Albania rappresenta un rischio per la salute delle persone migranti. (la Repubblica)

Come riporta Repubblica, saranno in sei venerdì 31 gennaio a dividersi le udienze di convalida dei 44 migranti collegati in videoconferenza dal centro albanese di Gjader, almeno due di loro si sono già espressi sulla materia tra ottobre e novembre nelle prime due tornate. (Liberoquotidiano.it)

A riferirlo è Francesco Ferri, esperto di migrazione di ActionAid e membro della delegazione del Tavolo Asilo e Immigrazione (Tai) volata di là dall’Adriatico proprio per monitorare le condizioni e le procedure di trattenimento nei centri costruiti dal Governo italiano in Albania. (Vita)

“Abbiamo parlato con le vittime del sistema criminale di traffico di esseri umani in Libia - riferiscono - persone rapite dalla polizia libica e consegnate ai trafficanti, dopo essere arrivate nel Paese con la speranza di lavorarvi. (La Voce di Rovigo)