Brasile. Il complotto golpista per assassinare Lula
Di Paolo Menchi – Nel novembre 2022, pochi giorni dopo la vittoria elettorale di Luiz Inácio Lula da Silva contro l’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, è emerso un inquietante complotto golpista, oggi rivelato dalla polizia federale. Questo piano, che prevedeva l’assassinio di Lula, del vicepresidente eletto Geraldo Alckmin e del giudice della Corte suprema Alexandre de Moraes, mirava a impedire la cerimonia di investitura di Lula e a mantenere al potere Bolsonaro. (Notizie Geopolitiche)
Ne parlano anche altre fonti
Il gruppo progettava anche l'omicidio del vicepresidente Alckmin e del giudice de Moraes (LAPRESSE)
Due di loro erano impegnati a garantire la sicurezza dei leader mondiali nel corso del G20 che si conclude il 19 novembre a Rio De Janeiro, ma nel loro passato c’è la partecipazione a un complotto golpista per rovesciare il presidente Luiz Inacio Lula da Silva. (Il Fatto Quotidiano)
Il tentativo di spallata non andò a buon fine, ma secondo gli investigatori della PF “creò il clima propizio” per i fatti dell’8 gennaio 2023, quando un nutrito gruppo di militanti bolsonaristi invase il Congresso, il palazzo presidenziale e la sede della Corte Suprema. (Il Fatto Quotidiano)
«È stata individuata un’organizzazione criminale che ha agito in modo coordinato, nel 2022, nel tentativo di mantenere al potere l’allora presidente della Repubblica». È la conclusione a cui è giunta la Polizia federale brasiliana al termine di «varie indagini condotte nell’arco di quasi due anni, basate su violazioni del segreto informatico, telefonico, bancario, fiscale, perquisizioni e sequestri». (il manifesto)
Getting your Trinity Audio player ready... Bolsonaro accusato di aver tentato un colpo di Stato in Brasile (Dire)
L’ex presidente «ha pianificato, agito, avuto il controllo diretto ed effettivo» e «piena consapevolezza e partecipazione attiva» nell’organizzazione criminale che mirava a realizzare un colpo di Stato contro il neo-eletto Luiz Inácio Lula da Silva nel 2022. (Corriere della Sera)