Tommasi e Clerici, insuperabili inventori della telecronaca a due
Sono stati i primi e restano i migliori, ineguagliabili. Eravamo nell’altro secolo, il solido ’900, quando Rino Tommasi e Gianni Clerici hanno inventato la telecronaca a due; dopo di loro solo tristi epigoni, fatalmente. L’uno, Tommasi, sembrava un computer umano (ComputerRino, per l’esattezza), non sbagliava una data o il risultato di un incontro o un confronto statistico (ma sotto sotto covava un’attitudine istrionica). (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altre testate
E io posso andare fiero di averlo accompagnato per un quarto di secolo come inviato, in tandem, della Gazzetta dello Sport, scoprendo giorno dopo giorno, di torneo in torneo, chi fosse veramente quel personaggio che incuteva tanto timore e rispetto dall’alto delle sue tante conoscenze e della riconosciuta autorevolezza. (ilmessaggero.it)
Era nato il 23 febbraio del 1934 a Verona, Rino Tommasi: giornalista, scrittore, organizzatore di incontri di boxe e mille altre cose che hanno sempre anticipato tutto e tutti, oltre che legittimo proprietario di una delle voci più riconoscibili per gli appassionati di sport, una delle madeleines sonore più dolci da associare a quelle lente domeniche di una volta che un giorno ci siamo voltati a guardare e non le abbiamo trovate più, proprio come il Bufalo Bill di De Gregori faceva con i suoi vent’anni. (L'Ultimo Uomo)
Ebbene, non c’è scribacchino che non sogni di essere identificato con il Campione che descrive. E nessuno ci riesce: non fu Gianni Brera a inventare Rivera, non è stato Adriano De Zan a idealizzare Pantani e Pietro Mennea sarebbe stato Pietro Mennea anche senza le urla concitate del maestro Paolo Rosi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
L’impatto fu tremendo. "Diverse persone gli avevano parlato di questo “giovane cronista, con talento”. (Sky Sport)
Larger than life, direbbero gli americani, dei quali ammirava i modelli sportivi e li importava: l’uso delle statistiche come metodo di analisi critica e tecnica da lì gli veniva e le applicò anche al racconto del campionato su Repubblica in una fortun… (la Repubblica)
«Quando eravamo re» vale per tanti personaggi dello sport, non solo per Muhammad Alì e George Foreman . Vale anche per Rino Tommasi , organizzatore o giornalista, una faccia che pareva sagomata da un pittore, inconfondibile voce, magari un po’ stridula però dicevi subito: parla Tommasi. (Tuttosport)