Beko come un sisma cratere nell’entroterra marchigiano: Comunanza e Fabriano choc, ecco in quanti tremano
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ANCONA Travolgono esistenze e prospettive di sviluppo, i numeri. I turchi della Beko mettono in sequenza cifre che sono croci piantate sul terreno dell’occupazione: a Comunanza, entroterra profondo dell’ascolano, si prospetta la chiusura della fabbrica di lavatrici e lavasciuga, una partita di razionalizzazione industriale giocata sulla pelle di 320 dipendenti, soprattutto tute blu, con la spina nel fianco dell’indotto che potrebbe generare altre 2.000 vittime di quei tagli. (corriereadriatico.it)
Su altri media
Fabriano – Ritiro del piano industriale: questa per Maurizio Mangialardi l’unica via possibile di confronto tra Beko, istituzioni e sindacati. (QDM Notizie)
Si calcolano danni molto più ingenti apportati in maniera indiretta dall’indotto. Saranno 1.935, in totale, i lavoratori che resteranno a casa dopo la chiusura degli stabilimenti. (il Resto del Carlino)
“In questo momento di grande difficoltà e di incertezza, desidero esprimere, a nome della Chiesa locale e mio personale, profonda vicinanza a tutti voi che vivete le conseguenze della decisione annunciata dalla multinazionale”, afferma. (La Nuova Riviera)
Di crisi ne ha viste tante, ma nessuna come quella in corso all’ex Whirlpool dopo l’acquisizione di Beko. BIANDRONNO – Gianpaolo Garzonio (al centro nel collage qui sopra) lavora a Cassinetta da 36 anni. (malpensa24.it)
Queste le parole del sindaco di Siena Nicoletta Fabio che si è commossa incontrando stamani circa 200 lavoratori di Beko, in Piazza del Campo, di fronte a Palazzo Pubblico. La manifestazione organizzata dopo la notizia arrivata durante il tavolo Ministeriale di ieri a Roma: alla fine del 2025 lo stabilimento senese chiuderà, comunicata dalla multinazionale. (RadioSienaTv)
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