Beko come un sisma cratere nell’entroterra marchigiano: Comunanza e Fabriano choc, ecco in quanti tremano

ANCONA Travolgono esistenze e prospettive di sviluppo, i numeri. I turchi della Beko mettono in sequenza cifre che sono croci piantate sul terreno dell’occupazione: a Comunanza, entroterra profondo dell’ascolano, si prospetta la chiusura della fabbrica di lavatrici e lavasciuga, una partita di razionalizzazione industriale giocata sulla pelle di 320 dipendenti, soprattutto tute blu, con la spina nel fianco dell’indotto che potrebbe generare altre 2.000 vittime di quei tagli. (corriereadriatico.it)

Su altri media

“In questo momento di grande difficoltà e di incertezza, desidero esprimere, a nome della Chiesa locale e mio personale, profonda vicinanza a tutti voi che vivete le conseguenze della decisione annunciata dalla multinazionale”, afferma. (La Nuova Riviera)

Qualcuno, specialmente coloro, in molti, che hanno alle spalle più anni di attività produttiva si sfoga dicendo che sentono di aver dato tantissimo a questa fabbrica e ora si sentono traditi. Il progetto di vita In moltissimi hanno costruito negli anni, attraverso il lavoro dipendente qui, prima con la proprietà Merloni, poi con Whirlpool e ora con Beko Europa , anche il loro progetto di vita, facendo affidamento su un’industria considerata sempre sicura, in quanto forte, quindi al riparo da incertezze. (corriereadriatico.it)

Beko Europe , ex Whirlpool, acquisita dalla multinazionale turca Arçelik ad aprile, ha annunciato un piano industriale che comporta un drastico ridimensionamento delle attività in... (Virgilio)

Comunanza sotto choc. Grande paura per la Beko:: "Il nostro territorio a pezzi, ci sentiamo presi in giro"

I luoghi colpiti sono Siena e Comunanza. Saranno 1.935, in totale, i lavoratori che resteranno a casa dopo la chiusura degli stabilimenti. (il Resto del Carlino)

La mobilitazione era già iniziata alle 6 del mattino, in seguito all’annuncio della multinazionale turca della chiusura degli stabilimenti di Comunanza e Siena e del taglio di due linee della della fabbrica frigoriferi di Cassinetta. (varesenews.it)

«Questa è più grave ancora degli esuberi fatti nel 2000 – commenta fermandosi a lato del corteo che dalla fabbrica si è spinto fino a Ternate – allora tutto sommato siamo riusciti a gestirli. BIANDRONNO – Gianpaolo Garzonio (al centro nel collage qui sopra) lavora a Cassinetta da 36 anni. (malpensa24.it)