Migranti in Albania, cosa è successo e perché devono tornare in Italia
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È caos sul trasferimento di migranti in Albania e ancora una volta va in scena lo scontro tra la maggioranza e la magistratura. Questa volta è stata la decisione della Corte d’Appello di Roma a innescare un cortocircuito che ha costretto a riportare indietro in Italia i 43 migranti trasferiti in Albania venerdì 31 gennaio. Migranti in Albania, cosa ha deciso la Corte d’Appello di Roma La Corte d'Appello di Roma, Sezione Persona, Famiglia, Minorenni e Protezione Internazionale, ha sospeso il giudizio di convalida dei trattenimenti dei 43 migranti portati in Albania. (Italia Oggi)
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Noi facciamo il nostro dovere. In Italia può venire chiunque, non si può espellere nessuno”. (La Voce del Patriota)
La motovedetta della Guardia Costiera con a bordo i 43 migranti provenienti dall’Albania è arrivata nel porto di Bari. Per tutti loro la Corte di Appello di Roma ha negato la convalida del trattenimento nel Cpr di Gjader in Albania. (LAPRESSE)
Fino a quando i due centri in terra albanese non saranno a regime», il leitmotiv che continua a filtrare da Palazzo Chigi. Nonostante lo stop dei giudici della Corte d'Appello il terzo incassato in quattro mesi sugli hotspot di Shengjin e Gjader il governo tira dritto: «Giorgia le proverà tutte, fino alla fine. (ilgazzettino.it)
«Mi hanno torturato per mesi, questi sono i segni, ma ora è tutto finito». Nelle parole e negli occhi di un ragazzo del Bangladesh, 26 anni, c'è tutto l'orrore vissuto durante la prigionia in Libia. (Corriere della Sera)
«Continueremo su questa strada con convinzione», dice il Viminale, a cui fanno eco i parlamentari FdI. Intanto, però, agli operatori italiani della cooperativa che gestisce le strutture di Shengjin e Gjader è stato detto di tornare a casa. (il manifesto)