«La pace non passa dalla forza, ma dal buon vicinato»
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Gli analisti, intanto, non sembrano convinti che l'iniziativa al confine senza un accordo con il nuovo governo siriano sia la mossa migliore per gli interessi di Israele. Carmit Valensi, ricercatrice dell'Institute for National Security Studies di Tel Aviv, ha affermato in un'analisi pubblicata poco dopo la caduta del regime di Assad: «Nonostante le preoccupazioni per l'ascesa di elementi estremisti vicino al confine e la mancanza di una chiara autorità al comando, le capacità militari dei ribelli, nelle loro varie forme, non sono paragonabili a quelle dell'Iran e dei suoi proxy (Corriere del Ticino)
Su altre fonti
Se una zona cuscinetto viene occupata militarmente e colonizzata da uno dei paesi, e in essa vi vengono inviati propri cittadini, cessa di essere zona cuscinetto e diventa territorio occupato. (Contropiano)
Con la guerra, però, Israele ha “spostato” il confine del Golan più a nord: gran parte delle Alture è stato prima occupato e, poi, i due terzi sono stati annessi nel 1981. Quando, dopo tre ore di viaggio da Gerusalemme, si imbocca l’ultimo tratto della Road 91, sulla terra scura e dura, a sinistra, spuntano ancora i cartelli gialli di pericolo. (Avvenire)
La nuova Siria è in mano a una gang, non a un governo legittimo. Solo Israele può mantenere il controllo sulla sicurezza della Striscia di Gaza. Il Qatar è un mediatore ostile a Israele. Sono alcune delle affermazioni forti contenute in un'intervista concessa dal ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar al Jerusalem Post. (L'HuffPost)