Che botta: Greenpeace si becca un maxi-multone. E ora frignano

Che botta: Greenpeace si becca un maxi-multone. E ora frignano
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Una giuria del North Dakota ha condannato Greenpeace a pagare 660 milioni di dollari per danni causati dalle proteste contro l’oleodotto Dakota Access. La causa è stata intentata da Energy Transfer, una compagnia petrolifera texana, che ha accusato l’organizzazione ambientalista di diffamazione, violazione di domicilio e associazione a delinquere. La sentenza, emessa il 19 marzo 2025, rappresenta una delle più pesanti mai inflitte a un’organizzazione no-profit. (Nicola Porro)

Ne parlano anche altri media

Una giuria del North Dakota ha ritenuto Greenpeace responsabile per oltre 666,9 milioni di dollari di danni in un caso intentato da un gestore di oleodotti statunitense che ha accusato il gruppo di aver orchestrato una campagna di violenza e diffamazione. (Il Sole 24 ORE)

Greenpeace dovrà risarcire il gestore di un oleodotto in North Dakota per una cifra complessiva di 660 milioni di dollari, per i danni causati dalle proteste contro la sua costruzione. (L'HuffPost)

Quindi, in teoria, non ne dovremmo scrivere qui. Eppure la durissima sentenza emessa ieri negli Stati Uniti riguarda, e minaccia, la tutela di una popolazione fragile, i nativi d'America - quel "Sud" sempre presente all'interno del nostro ricco "Nord" - e un principio che è alla base della democrazia: la libertà di parola e di espressione. (Corriere della Sera)

Greenpeace Usa dovrà pagare 667 milioni di dollari a Energy Transfer. Ora rischia la chiusura
Greenpeace Usa dovrà pagare 667 milioni di dollari a Energy Transfer. Ora rischia la chiusura

La sentenza di un tribunale del South Dakota ha condannato Greenpeace a risarcire l’azienda fossile Energy Transfer. Una giuria del tribunale di Mandan, nel North Dakota, negli Stati Uniti, ha stabilito che l’ong ambientalista Greenpeace deve pagare 660 milioni di dollari di danni (più di 600 milioni di euro) a Energy Transfer, un’azienda texana che si occupa di trasporto e stoccaggio di combustibili fossili. (LifeGate)

Greenpeace è stata condannata a pagare alla società petrolifera che gestisce l'oleodotto Dakota Access 660 milioni di dollari di danni dopo che oggi una giuria del North Dakota ha dichiarato l'associazione ambientalista globale colpevole di diffamazione. (Sky Tg24 )

C’è chi lo interpreta come una dichiarazione di guerra a chi per mezzo secolo ha inseguito il sogno di una “pace verde”: Greenpeace. L’associazione ambientalista, fondata a Vancouver nel 1971, è stata condannata da un giuria del Dakota del Nord a pagare 667 milioni di dollari al gestore del Dakota Access Pipeline, il colosso Usa degli oleodotti Energy Transfer. (la Repubblica)