C’è una logica dietro al piano di Israele e non tutti i musulmani dell’area lo stanno osteggiando

Le opinioni e le previsioni riguardo alla situazione in Medio Oriente sono molte, ce ne è davvero per tutti. La rapidità con la quale Israele è entrato in aperto conflitto con il Libano ha poi spiazzato molta gente e quindi le interpretazioni si stanno moltiplicando. Tuttavia, quanto sta succedendo fa parte di una logica abbastanza chiara che ha telecomandato gli avvenimenti dell’ultimo anno nel Medio Oriente. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri giornali

Sicurezza — racconta chi gli stava attorno — ha vacillato, quasi incapace di reagire. I sei volumi di «La Storia della Seconda Guerra Mondiale» stanno allineati nell’ufficio a Gerusalemme dove è entrato per la prima volta nel 1996. (Corriere della Sera)

Dopo l’attacco con missili balistici, condotto dall’Iran contro Israele il primo ottobre, si attende ora la risposta di Tel Aviv. La guerra in Medio Oriente si allarga a macchia d’olio. (ISPI)

Anche l’immancabile risposta israeliana verrà calibrata con gli americani. Per l’Iran, è in gioco la sopravvivenza del regime. (Corriere della Sera)

Il conflitto mediorientale: nell’ora più buia

Lo sostiene il politologo francese, esperto di Islam, Olivier Roy, che è stato tra gli ospiti del festival di giornalismo Internazionale a Ferrara. Israele vuole distruggere militarmente Hamas ed Hezbollah e respingere l'Iran all'interno dei suoi confini. (Il Sole 24 ORE)

Politologo, esperto di Relazioni Internazionali e Medio Oriente, ex direttore dell’Istituto francese delle relazioni internazionali, Moïsi sintetizza la sua analisi con una parola: «Catastrofe». Il 7 ottobre 2023 è un punto di non ritorno? «Le perdite umane sono enormi, il governo israeliano non sembra voler dare priorità agli ostaggi, Hamas e Hezbollah hanno come politica di fondersi nelle popolazioni civili e gli israeliani non usano precauzioni quando vogliono colpire. (ilmessaggero.it)

Domenica scorsa ho affermato che il tentativo israeliano di annientare il terrorismo consente a noi occidentali di vivere ben protetti nelle nostre case e di farci ritenere che quel male assoluto lo si possa arginare con la forza della cultura e del dialogo senza l’uso delle armi. (LA NAZIONE)