Siria: proteste a Damasco dopo l'incendio dell'albero di Natale

Centinaia di dimostranti sono scesi in piazza nei quartieri cristiani di Damasco per protestare contro l'incendio di un albero di Natale nei pressi di Hama, nella Siria centrale. «Pretendiamo i diritti dei cristiani», urlano i manifestanti mentre marciano attraverso la capitale siriana verso la sede del Patriarcato ortodosso nel quartiere Bab Sharqi. Le proteste si verificano poco più di due settimane dopo che una coalizione armata guidata dagli islamisti ha rovesciato il governo di Bashar al-Assad, che si era presentato come il protettore delle minoranze nel paese a maggioranza sunnita (ilmessaggero.it)

La notizia riportata su altri media

I manifestanti hanno marciato fino alla sede del Patriarcato ortodosso, situato nel quartiere di  Bab Sharqi. (Liberoquotidiano.it)

Jacques Murad vescovo di Homs, che nel 2015 è stato ostaggio dei tagliagole del Califfato, non ha paura. Denuncia le esecuzioni sommarie e rivela che il nuovo corso ha una lista di 40mila nomi di siriani, collaborazionisti del regime di Assad, che vuole eliminare. (il Giornale)

Una versione confermata ai residenti della cittadina anche da un leader religioso di Hayat Tahrir al Sham (il Giornale)

Siria, miliziani bruciano un albero di Natale. Esplodono le proteste dei cristiani a Damasco

Alcuni esercenti sono già stati minacciati , molti di loro non vogliono parlare, temono ritorsioni.​​Il vescovo Georges Assadourian: «C'è paura e preoccupazione per questo camniamento difficile. Non c'è aria di festa in Siria (Corriere TV)

“Se non ci è permesso di vivere la nostra fede cristiana nel nostro Paese, come facevamo prima, allora non apparteniamo più a questo posto”, ha detto un manifestante. (Firenze Post)

Nonostante le promesse di Al-Jolani e dei sedicenti ribelli di Hay'at Tahrir al-Sham, in Siria le cose potrebbe farsi sempre più complesse per gli altri gruppi etnici e religiosi della nazione. (il Giornale)