Auto elettrica e mercato, incentivi europei e realtà industriale
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Mentire sui numeri è sempre possibile, ma mai consigliabile. Le cifre misurano il potere d'acquisto dei cittadini europei e il modo in cui utilizzano i loro soldi sul mercato dell’auto. Ancora in cifre si valuta lo stato di salute delle aziende produttrici e il ritorno degli investimenti che hanno fatto. Nel 2024, nessuna di queste cifre racconta che il settore stia transitando verso l’elettrico nei modi previsti finora dalla politica europea. I costruttori di auto, infatti, si oppongono all'Ue: su multe e stop ai motori termici "serve un bagno di realtà". La strategia europea per l'addio alle auto inquinanti appare scollegata dalla realtà, e l'Ue dovrebbe rivedere la sua tabella di marcia per la decarbonizzazione, con il passaggio all'elettrico previsto per il 2035, poiché rischia di compromettere la competitività delle case automobilistiche.
Questa è l'opinione dell'Acea, l'Associazione europea dei costruttori di automobili, secondo cui il Green Deal necessita di un "reality check", ossia un "controllo di realtà", in quanto il settore automobilistico non è in grado di rispettare le scadenze previste, rischiando sanzioni e perdite economiche significative. Il dialogo strategico Ue sull’automotive prenderà il via a fine mese. Lo indicano fonti europee vicine al dossier, precisando che l’avvio formale dovrebbe essere annunciato, salvo modifiche dell’ultimo minuto, tra il 27 e il 29 gennaio. Sotto la stretta supervisione della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, il confronto con le parti mira a definire un piano d’azione industriale per il comparto.
Le case automobilistiche, preoccupate per le possibili sanzioni e perdite economiche, chiedono una revisione delle scadenze previste dal Green Deal. La transizione verso l'elettrico, sebbene necessaria per la decarbonizzazione, deve essere realistica e tenere conto delle difficoltà del settore. Il dialogo strategico che si aprirà a fine mese sarà cruciale per definire un piano d'azione che possa conciliare gli obiettivi ambientali con la sostenibilità economica delle aziende produttrici di auto.