Scontri al corteo pro Palestina, presidio in tribunale per il processo all’unico arrestato

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Uno striscione “fermiamo il genocidio, Palestina libera”, una cassa Bluetooth che trasmette i brani di Shelat e 50 persone che presidiano piazzale Clodio, l’ingresso del tribunale di Roma. Sono giovani, studenti universitari e delle superiori e si sono dati appuntamento per chiedere la liberazione di Tiziano Lovisolo, unico fermato (“per errore”, dicono loro) in seguito agli scontri che hanno str… (Repubblica Roma)

La notizia riportata su altri media

Abbiamo visto moltissimi giovani, e una città che ha risposto all’appello delle organizzazioni palestinesi in Italia e che ha ribadito che il governo e l’apparato militare industriale italiano sono complici di chi sta ammazzando impunemente persone innocenti e mettendo a ferro e fuoco il medioriente. (PRESSENZA – International News Agency)

di Rete Bergamo per la Palestina La ricostruzione dei fatti avvenuti sabato 5 ottobre e che ha visto coinvolti gli attivisti della Rete Bergamo per la Palestina (Osservatorio Repressione)

Applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari (LAPRESSE)

Mattarella solidale con gli agenti feriti

La Procura aveva sollecitato il carcere. Secondo quanto si apprende Lovisolo, difeso dall'avvocato Caterina Calia, si era recato alla manifestazione assieme ad un amica. Stamattina il giudice per le direttissime ha convalidato l'arresto a carico del giovane, accusato di lesioni gravi e resistenza a pubblico ufficiale. (ilmessaggero.it)

Invece no, eravamo in una piazza a Roma in un sabato d’autunno in cui sole e pioggia si sono alternati di continuo. Mancavano il riconoscimento biometrico e il controllo dell’iride e avremmo potuto pensare di trovarci sul set di una nuova puntata di “Black Mirror”. (Il Fatto Quotidiano)

Il bilancio sono stati 34 uomini delle forze dell'ordine feriti dalle violenze dei manifestanti tra cui un dirigente della Polizia che ha riportato la frattura del bacino, 4 persone fermate e un arrestato, oltre 200 persone allontanate prima della manifestazione di cui 51 con foglio di via poiché gravate da precedenti per reati contro l'ordine pubblico e 150 che, per non farsi identificare ai controlli, hanno deciso di tornare indietro scortati fino al limite di provincia. (il Giornale)