Corea del Sud, il nuovo discorso in tv del presidente Yoon Suk Yeol: "Lotterò fino alla fine"

Corea del Sud, il nuovo discorso in tv del presidente Yoon Suk Yeol: "Lotterò fino alla fine" “Dobbiamo impedire che le forze e i gruppi criminali che hanno portato alla paralisi dell’amministrazione governativa prendano il controllo dell’amministrazione statale e minaccino il futuro della Repubblica di Corea, qualunque cosa accada". Così, in un intervento a sorpresa alla tv sudcoreana, il presidente Yoon Suk Yeol. (La Stampa)

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Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha giurato di voler combattere «con il popolo fino all'ultimo minuto», in un suo nuovo discorso tv alla nazione dopo lo shock creato per la legge marziale del 3 dicembre. (LaC news24)

PUBBLICITÀ Dopo essersi scusato sabato scorso, il presidente sudcoreano Yoon difende la sua scelta di aver introdotto la legge marziale per andare contro l'opposizione. Intanto, il Partito democratico è pronto a un secondo voto per l'impeachment del presidente (Euronews Italiano)

Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol promette di «combattere fino alla fine» ma forse a Seul è cominciato il conto alla rovescia dopo il tentativo - fallito - del capo dello Stato di imporre la legge marziale la settimana scorsa, seguito da un altro tentativo - anch’esso fallito - da parte dei deputati dell’opposizione di metterlo sotto impeachment. (Corriere della Sera)

La democrazia di Seul è malata? "È l'esatto contrario"

Facendo capire che non si dimetterà in vista della seconda votazione in Parlamento per metterlo sotto accusa, Yoon ha affermato: "Non cambio posizione, anche se verrò messo sotto accusa o indagato". Ovvero a "contrastare la dittatura parlamentare" dell'opposizione. (la Repubblica)

Ancora caos in Corea del Sud. L'ex ministro della Difesa, Kim Yong Hyun, ha tentato di uccidersi in un centro di detenzione a Seul dopo essere stato arrestato oggi con l'accusa di abuso di potere e di aver giocato un ruolo chiave nei fatti accaduti recentemente nel Paese. (Liberoquotidiano.it)

“Le istituzioni della Corea del Sud hanno retto e la società civile ha dimostrato ancora di non essere disposta ad accettare presidenti che rifuggono dalle loro responsabilità”. Parola di Francesca Frassineti, docente di storia dell’Asia orientale contemporanea presso la Ca’ Foscari e ricercatrice dell’ISPI. (Il Fatto Quotidiano)