Mafia nigeriana, blitz fra Emilia e Veneto: 31 arresti e 26 indagati, il boss un noto dj afro

Dopo gli arresti nel 2019 le indagini sono approdate al pm della Dda Roberto Ceroni, per dimostrare l'esistenza nel Ferrarese della mafia nigeriana 'Supreme Viking Arobaga' collegata al network internazionale.

Altri personaggi gestivano invece lo spaccio di droga: è emerso un traffico di cocaina, destinata prevalentemente al Veneto, proveniente dalla Francia e dall'Olanda.

il tentato omicidio, associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, rapina, estorsione e lesioni gravissime. (Il Gazzettino)

La notizia riportata su altre testate

Popori venne arrestato insieme a Albert Emanuel Raska a Torino il 26 febbraio 2019 dopo l'ennesima importazione di ingenti quantitativi di droga dall'Olanda. Uno di loro è appunto "Popori", questo il nome con cui era conosciuto, residente nel capoluogo berico assieme alla famiglia. (VicenzaToday)

Tra queste va menzionata l’unica assurta al rango effettivo di associata, Aisha Osayandse, il cui compito era controllare il racket della prostituzione. (Il Primato Nazionale)

In azione dalle prime ore dell'alba oltre duecento agenti delle Squadre Mobili, che hanno eseguito diverse misure cautelari, molte delle quali in carcere. L'organizzazione era articolata in varie cellule locali, dette "Deck" ed era specializzata nello spaccio di sostanze stupefacenti e nello sfruttamento della prostituzione. (L'Unione Sarda.it)

“Grazie oggi alla magistratura – chiude – ed alle forze dell’ordine e lasciamo che ognuno percepisca quello che gli fa più comodo”. “Volete dire che la Mafia nigeriana è stata sconfitta dal megafono e dalle panchine rimosse?”. (Estense.com)

Il «capo mandamento» per Padova, Vicenza e Venezia si chiama Emmanuel Okenwa, detto «Boogie», dj di musica afro beat. In manette anche Peter Shellu ed Emiowele Endurance, altri due luogotenenti padovani e Akibege Favour detto «Popori» gravitante nella zona di Vicenza. (Corriere della Sera)

Una delle peculiarità dell’articolazione torinese dell’associazione era rappresentata dal ruolo delle donne, le quali venivano affiliate mediante rapporti sessuali di gruppo ed assumevano l’appellativo di “Queen” o “Belle”. (CasertaNews)