Il procuratore di Napoli Gratteri: «Separazione delle carriere? Tentativo di far passare i pm sotto il controllo del governo»
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Il progetto politico di separare le carriere di pubblici ministeri e giudici incassa la stroncatura di Nicola Gratteri. Il procuratore capo di Napoli definisce la riforma «non urgente» e denuncia, anzi, un tentativo dell’esecutivo di portare sotto il proprio controllo l’operato degli inquirenti: «Solo lo 0,2% dei magistrati fa il passaggio da una funzione e all'altra e, quando viene concesso, il magistrato deve cambiare corte di appello. (Corriere)
La notizia riportata su altri giornali
Il procuratore denuncia nuovamente il tentativo di far passare i pubblici ministeri sotto il controllo del Governo». NAPOLI. (La Stampa)
L'intenzione dell'esecutivo sembra quella di "fare passare i pubblici ministeri sotto il controllo del governo", anche se per adesso si parla solo di progetti di riforma. (Fanpage.it)
«Il codice penale non deve essere tagliato con l'accetta per dimostrare all'Europa che il numero dei reati in Italia sono calati». Lo ha detto il procuratore di Napoli Nicola Gratteri rispondendo alla domanda di un giornalista circa l'attenuazione dell'obbligatorietà dell'azione penale. (ROMA on line)
E lo fa alla vigilia dell’insediamento della nuova presidente di corte di appello Maria Rosaria Covelli. In sintesi, il procuratore Gratteri si è detto «contrario a tutte le riforme di legge che sono state varate dalla Cartabia in poi», mostrando il proprio disincanto anche nei confronti della annunciata separazione delle carriere («il numero di magistrati che passa da una funzione all’altra, è basso, siamo sullo 0,2 per cento», dice Gratteri); ma anche nei confronti della annunciata riforma della obbligatorietà della azione penale: «Penso agli anziani, che subiscono una truffa e sono costretti a denunciare. (ilmattino.it)
Nei giorni scorsi la stessa Anm aveva chiesto un incontro al ministro sul tema della riforma della Giustizia, che sarà presentata nelle prossime settimane dal governo. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, incontrerà domani una rappresentanza dell'Associazione nazionale magistrati nella sede del ministero in via Arenula. (Il Messaggero Veneto)
Uno sprint finale per mettere a punto il testo finale del disegno di legge costituzionale sulla Giustizia deciso venerdì scorso dal governo, e poi da lì affrontare «a schiacciasassi» il lungo percorso per la sua approvazione, compreso il probabile referendum. (ilGiornale.it)