È morto Roberto Calasso, anima di Adelphi. Una vita in mezzo ai libri
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Foà era amico di Bazlen, e voleva fare con lui certi libri che altrimenti non si riuscivano a fare
Lui che ai libri ha dedicato tutta la sua vita creando un unicum nel panorama editoriale italiano e non solo.
Dopo una lunga malattia è morto Roberto Calasso, scrittore ed editore di Adelphi.
Mio padre (il giurista Roberto Calasso ndr), che era storico del diritto, lavorava per lo più su testi stampati fra l’inizio del Cinquecento e la metà del Settecento. (L'HuffPost)
Ne parlano anche altri giornali
Giovedì 29 Luglio 2021, 10:17 - Ultimo aggiornamento: 10:42. E' morto dopo una lunga malattia lo scrittore ed editore Roberto Calasso, presidente e consigliere delegato della casa editrice Adelphi, aveva 80 anni. (Il Messaggero)
Figlio del giurista Francesco Calasso e di Melisenda Codignola, a sua volta figlia del pedagogista Ernesto Codignola, e fratello minore del regista Gian Pietro Calasso, Roberto Calasso frequentò il liceo classico Torquato Tasso di Roma e, successivamente, si laureò in letteratura inglese con Mario Praz discutendo una tesi dal titolo "I geroglifici di Sir Thomas Browne". (Adnkronos)
Fu direttore editoriale di Adelphi nel 1971, consigliere delegato nel 1990 e dal 1999 divenne anche presidente. (Rai News)
Lo ha reso noto la casa editrice. Calasso aveva 80 anni (era nato a Firenze il 30 maggio 1941) ed era malato tempo. (LaPresse)
Proprio oggi escono due suoi libri autobiografici: Memè Scianca sulla sua infanzia a Firenze e Bobi, il memoir su Roberto Bazlen ideatore con Luciano Foà della casa editrice Adelphi, nata nel 1965 e diretta da Calasso a partire dal 1971. (Toscana Media News)
Si era poi laureato in letteratura inglese con Mario Praz discutendo una tesi dal titolo "I geroglifici di Sir Thomas Browne". Sono gli ultimi due libri proprio della gestione di Calasso. "Con la scomparsa di Roberto Calasso viene meno un pilastro dell'editoria italiana e un intellettuale straordinario capace di una sapiente visione della nostra cultura e delle sue radici" commenta il ministro della Cultura, Dario Franceschini (IL GIORNO)