Un noto economista è stato arrestato dopo aver criticato il presidente cinese

Guai criticare il presidente cinese o le sue politiche economiche. Pena: l'arresto. È quanto accaduto a Zhu Hengpeng, importante economista, finito agli arresti la scorsa primavera per aver fatto commenti denigratori sull'economia cinese e, potenzialmente, su Xi Jinping in un gruppo privato sull'app di messaggistica cinese WeChat. Nulla si sa delle parole che il ricercatore avrebbe pronunciato, se non le sue "critiche" sull'andamento economico cinese e sulla "moralità" del presidente cinese. (Today.it)

Ne parlano anche altre fonti

Ecco una storia che dovrebbe far riflettere coloro i quali, purtroppo anche nel mondo politico e accademico italiano, amano riferirsi alla Cina governata dal partito comunista come a un Paese normale, magari un po' autoritario ma in fondo socialmente avanzato e prospero. (il Giornale)

Che fine ha fatto Zhu Hengpeng? Si chiede il Wall Street Journal ricordando che il noto economista cinese era finito nella lista nera del presidente Xi Jinping per aver criticato in una chat privata la sua gestione dell'economia del Paese. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Avrebbe dovuto parlare a una conferenza lo scorso maggio. Ma nessuno lo ha visto. Da più di quattro mesi non si hanno più notizie di Zhu Hengpeng, economista di spicco di uno dei principali think tank della Cina. (Sky Tg24 )

Sparito l’economista cinese Zhu Hengpeng: l’arresto I motivi dell’arresto (Virgilio Notizie)

I commenti impropri contro la leadership mandarina restano un tema sensibile anche se fatti in una chat privata. L'indagine su Zhu, che negli ultimi dieci anni è stato il numero due dell'Istituto di economia presso l'Accademia cinese delle scienze sociali (Cass, a controllo statale) e anche vicesegretario del Partito comunista della struttura, è arrivata mentre il Pcc ha intensificato gli sforzi per eliminare ad ampio raggio i commenti negativi sulla salute dell'economia cinese. (La Stampa)

Zhu Hengpeng, uno dei più importanti economisti cinesi, vicedirettore di un think tank governativo e dell’Istituto di economia, è scomparso nel nulla mesi dopo l’arresto per aver messo nero su bianco alcuni commenti critici nei confronti di Xi Jinping (Open)