Taiwan e la minaccia cinese: l’equilibrio fragile tra diplomazia e conflitto imminente

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Il giorno del passaggio di Hong Kong alla Cina, primo luglio 1997, piovve quasi ininterrottamente, come se anche il cielo avesse qualcosa da ridire. In quell’occasione, un giornalista tedesco chiese all’ultimo governatore britannico uscente, Chris Patten: «Cosa cambierà di più nei prossimi anni, Hong Kong o la Cina?». La sua risposta fu eloquente: «La Cina». Oggi quella scena sembra in procinto di ripetersi, però con l’isola di Taiwan e soprattutto con altri mezzi che non contemperano la diplomazia. (Panorama)

La notizia riportata su altre testate

Lo fa dopo le recenti manovre militari cinesi, con l'attenzione riaccesa sullo Stretto di Taiwan, e il 'rischio' per il Dragone di finire ancor più al centro della campagna per le elezioni presidenziali negli Usa. (Adnkronos)

– Il presidente cinese Xi Jinping si è recato in visita a un’isola costiera appena vicina allo Stretto di Taiwan, un giorno dopo che l’Esercito popolare di liberazione (PLA) ha concluso grandi esercitazioni militari intorno a Taiwan. (Agenzia askanews)

La Cina non prometterà mai di rinunciare all'uso della forza su Taiwan, una posizione che prende di mira le interferenze esterne e la piccola minoranza di separatisti. (la Repubblica)

Serenata a Taiwan con un “cuore” di navi da guerra

C’è chi lo chiama «quartetto del caos», chi «asse dei revisionisti», chi «alleanza degli autocrati», altre definizioni arriveranno. Nel gruppo dei Paesi che da oltre due anni stanno provando a dare una spallata all’ordine internazionale dei decenni scorsi, non tutti sono però uguali. (Corriere della Sera)

Di Marta Ottaviani Una dimostrazione di forza nei confronti di Taiwan alla vigilia di un vertice internazionale (quello dei Brics a Kazan), che però potrebbe danneggiare proprio chi l’ha iniziata, ossia Pechino. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

In un mondo che sta vivendo una grande crisi di identità sociale, dove nell’Ottocento gli inglesi e nel Novecento gli americani si erano autoproclamati “gendarmi” per placare gli animi ribelli, da oltre un secolo i primi e da qualche decennio i secondi, hanno perso autorevolezza lasciando spazio ad altre potenze emergenti che a loro volta ambiscono a diventare garanti dei nuovi equilibri planetari. (Avanti Online)