Eliminato il capo dei droni. Pressing globale: "Tregua"
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Arriva oggi al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite con gli occhi del mondo puntati addosso il premier israeliano Benjamin Netanyahu, dopo aver detto no alla proposta di tregua di 21 giorni con Hezbollah in Libano, avanzata dalla comunità internazionale. Francia e Stati Uniti hanno sottolineato che l'offerta è nata «in coordinamento» con Israele, dopo un primo via libera dello Stato ebraico. Ma dopo che, in patria, l'alleato di estrema destra Itamar Ben Gvir ha minacciato l'uscita dall'esecutivo in caso di cessate il fuoco, il capo del governo israeliano ha promesso senza esitazioni, appena messo piede all'aeroporto Jfk di New York: «Continueremo a bombardare Hezbollah fino a che tutti i nostri obiettivi non saranno raggiunti». (il Giornale)
Se ne è parlato anche su altri giornali
«Non sappiamo dove andare e come», dice a Tempi Nabil. Vicino a Tiro ha dei campi, coltiva banane, datteri, olivi. (Tempi.it)
Il numero medio di bambini uccisi al giorno in Libano questa settimana è più che doppio rispetto al numero di bambini uccisi al giorno durante il devastante conflitto del 2006. Secondo il Ministero della Sanità libanese, 50 bambini sono stati uccisi nell'arco di due giorni, lunedì e martedì di questa settimana. (UNICEF Italia)
La proposta americana e francese di uno stop di 21 giorni delle ostilità, sostenuta dall'Ue e altri Paesi, è stata respinta da Benyamin Netanyahu, che secondo Washington prima avrebbe accettato il cessate il fuoco ma poi ha ordinato di insistere con gli attacchi contro le postazioni di Hezbollah. (L'Unione Sarda.it)
L'operazione avviene in un contesto in cui le stesse forze di difesa si dicono pronte ad entrare con le loro truppe in territorio libanese per distruggere le postazioni militari di Hezbollah che ogni giorno, dall'8 ottobre 2023, bombarda Israele. (Il Messaggero Veneto)
Cosa potrà succedere adesso: il piano militare si può verosimilmente riassumere in tre fasi. (Fanpage.it)