Altro bambino intossicato dal formaggio a latte crudo in Trentino

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In Trentino, un nuovo caso di intossicazione alimentare ha coinvolto un bambino di nove anni, che ha contratto un'infezione intestinale dopo aver consumato il formaggio Puzzone di Moena, prodotto con latte crudo non pastorizzato. L'Azienda sanitaria provinciale di Trento ha immediatamente avviato un'indagine epidemiologica, identificando una probabile correlazione tra il consumo del formaggio e l'infezione. Il lotto incriminato è stato prontamente ritirato dal commercio, mentre le autorità sanitarie hanno diramato un'allerta specifica, raccomandando di non somministrare questo tipo di formaggio a bambini, donne in gravidanza e persone con sistema immunitario compromesso.

Il caso riaccende il dibattito sui rischi legati al consumo di formaggi freschi, soprattutto per i minori, in particolare dopo altre tragiche vicende recenti. Nel 2017, un altro bambino, Mattia, rimase in stato vegetativo a causa di un'infezione da Escherichia coli, contratta anch'essa attraverso il consumo di latte non pastorizzato. La vicenda attuale, che ha visto il piccolo finire in ospedale, sottolinea ancora una volta l'importanza di una rigorosa sorveglianza sanitaria e di una maggiore consapevolezza sui rischi associati ai prodotti a base di latte crudo.

L'Azienda sanitaria di Trento, in una nota ufficiale, ha ribadito la necessità di adottare misure preventive per evitare ulteriori casi di intossicazione, sottolineando l'importanza di una corretta informazione ai consumatori. La vicenda, che ha scosso la comunità locale, evidenzia la fragilità dei sistemi di controllo alimentare e la necessità di un costante monitoraggio per garantire la sicurezza dei prodotti destinati al consumo umano.