Stellantis, Unrae : "Nessun Ad resterà in Italia senza un buon motivo"

Per il futuro del gruppo è vitale l’intesa con i cinesi di Leapmotor e chi prenderà il posto dell’Ad Carlos Tavares, dimessosi ieri, dovrà farla funzionare spiega all'Adnkronos ancora Andrea Cardinali, direttore generale di Unrae, l’unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri. Se l’Italia non darà a Stellantis validi motivi per restare a produrre nel nostro Paese, Stellantis se ne andrà, a prescindere da chi prenderà il posto dell’Ad Carlos Tavares, fresco di dimissioni. (Adnkronos)

Su altri media

Carlos Tavares sapeva di non essere amato ma era sicuro di arrivare all’inizio del 2026 per terminare il lavoro che da quattro anni aveva intrapreso. (Corriere della Sera)

Lo fa nel giorno in cui il gruppo nato dalla fusione tra Fca e Psa definisce i componenti del Comitato esecutivo che gestirà il produttore automobilistico in attesa dell’arrivo del nuovo ad sotto la regia di Elkann. (la Repubblica)

quando non ci riesce allora esce la sua vera natura, intollerante, non accetta che ci siano altre idee». «Mi preoccupa che abbiamo una sinistra che quando riesce a governare, che è l'unica cosa che vuole fare, si mette il vestito buono, è democratica, ma quando perde il potere perde le staffe... (ilmessaggero.it)

Stellantis, tre nomi per il dopo Tavares: ecco chi sono davvero i papabili per la successione

In Italia sono pochi quelli che rimpiangono Carlos Tavares. Tutto il mondo politico ha accolto le dimissioni con soddisfazione e solo qualcuno ha invitato a non pensare che ora «tutti i problemi siano risolti». (ilmessaggero.it)

Un tracollo economico, peraltro preannunciato grazie alle politiche demenziali pseudo green imposte da Bruxelles, con una persona che rischia di chiudere fabbriche e licenziare migliaia di dipendenti e va via con un bottino di decine di milioni di euro, con degli azionisti che non riesco a commentare. (LAPRESSE)

Il gruppo cede il 6,3% in borsa all’indomani delle dimissioni del ceo Tavares in rotta col cda: alla base della rottura uno scontro col board sulla strategia in Nord America. (Milano Finanza)