Concessioni balneari, l'Italia corregge il tiro e l'Ue auspica di chiudere la procedura d'infrazione

Bruxelles – Concessioni balneari, per Italia e Unione europea si avvicina la fine del braccio di ferro sul regime di utilizzo dei litorali. Il governo Meloni vara un decreto che pone fine al rinnovo automatico al 2027, imponendo alle gli enti concessionari a bandire le nuove gare entro il giugno dello stesso anno. “Un passo importante verso la giusta direzione” di una vera e libera concorrenza nel rispetto della direttiva su servizi del mercato interno, commenta l’esecutivo comunitario attraverso la portavoce Johanna Bersnel. (EuNews)

Se ne è parlato anche su altri media

C’è di fatto una proroga delle concessioni al 30 settembre 2027, è vero, ma nel frattempo i comuni e tutti gli altri enti concedenti dovra… (La Stampa)

Lo ha detto una portavoce della Commissione europea, sottolineando che la cooperazione con Roma proseguirà affinché la riforma diventi effettiva con "le nuove procedure di gara entro la scadenza del 2027". (ilmessaggero.it)

Dopo avere promesso di escludere gli stabilimenti dalla direttiva Bolkestein (sono ancora freschi nella memoria i passionari interventi della leader di Fratelli d’Italia a difesa della categoria), l’esecutivo di centrodestra ha partorito una norma debole e pasticciata, che introduce una finta proroga fino al 2027 (a discrezione dei Comuni che potranno anche non usufruirne) e degli indennizzi inadeguati (basati solo sugli investimenti non ammortizzati degli ultimi cinque anni, un periodo in cui i concessionari non hanno investito proprio a causa della scadenza delle concessioni), per poi disciplinare le gare senza sufficienti riconoscimenti per chi ha sempre svolto questo lavoro. (Mondo Balneare)

Questo quanto approvato dal Consiglio dei ministri con un decreto che è frutto di una serie di confronti ed equilibri. Le concessioni ai balneari vengono prolungate fino al 2027, le gare dovranno essere bandite entro il giugno precedente e chi subentra dovrà pagare un indennizzo a chi lascia e assicurare la continuità occupazionale dei lavoratori. (CittaDellaSpezia)

Quinto Fabio Massimo cunctando restituit rem, salvò lo Stato temporeggiando. Ma si trattava del temporeggiatore, cunctator, per eccellenza. Vale lo stesso per il problema infinitamente minore dei balneari? Ultim'ora news 5 settembre ore 20 (Milano Finanza)

Sulle spiagge venete è la domanda che oggi si fanno tutti gli operatori e gli addetti ai lavori del settore: e adesso, alla luce del decreto sui balneari partorito mercoledì a Roma pare con il sostanziale avallo dell’Unione Europea, che succede per le gare che si sono già svolte in regione e che hanno messo a bando buona parte delle aree attrezzate sul litorale? Preso atto dei contenuti del testo e al netto di estemporanee interpretazioni, sindaci e funzionati del Comuni della costa veneta hanno tirato più di un sospiro di sollievo: le gare avviate in Veneto sotto l’ombrello della legge regionale 33 possono proseguire regolarmente senza essere annullate o interrotte. (ilgazzettino.it)