Moussa Sangare e la trasformazione dopo il viaggio in Inghilterra: "Era bruciato, continue liti in famiglia"
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Si rincorrono a Suisio le storie e le testimonianze su Moussa Sangare, il 31enne che ha confessato l’omicidio di Sharon Verzeni. Un giovane conosciuto da tutti e cresciuto in modo semplice nel paese, fino a un possibile momento spartiacque: il viaggio in Inghilterra, dal quale sarebbe tornato profondamente cambiato. Chi lo conosce racconta di averlo visto disperdere il suo talento nella musica, per abbandonarsi sempre più all’uso di droga, con i rapporti in famiglia che diventavano sempre più tesi a causa di continue liti sfociate anche in una denuncia. (Virgilio Notizie)
Se ne è parlato anche su altre testate
La foto è scattata in uno studio di registrazione. E con loro c'è Moses Sangare, nome d'arte di Moussa Sangare, il ragazzo che 8 anni dopo ha ucciso con 4 coltellate Sharon Verzeni a Terno d'Isola (Bergamo) senza un motivo. (ilmessaggero.it)
Da quando i Carabinieri hanno fermato Moussa, nato a Milano, originario di una famiglia della Costa d’Avorio e residente a Suisio, a pochi chilometri di distanza dal paese dell’omicidio, sul web sono spuntate vecchie foto e canzoni a cui aveva preso parte. (Il Fatto Quotidiano)
Tuttavia faccio notare che il signor Moussa Sangare sarebbe uscito di casa con ben quattro coltelli e prima di uccidere Sharon ha avuto tutto il tempo di minacciare anche altre due persone ". Ma questa ricostruzione non va giù al legale dei familiari della donna, che a La Stampa ha dichiarato: " Ho sentito parlare in queste ore di 'raptus improvviso', di 'scatto d'ira' e assenza di premeditazione. (il Giornale)
L’uomo, cittadino italiano di origini nordafricane, è stato sottoposto a fermo all’alba di ieri dopo aver confermato di essere stato lui a uccidere la donna, senza alcun motivo. BERGAMO – Ora si dice “dispiaciuto” Moussa Sangare, 31enne reo confesso dell’omicidio di Sharon Verzeni, la 33enne barista di Terno d’Isola in provincia di Bergamo, accoltellata a morte tra il 29 e il 30 luglio. (StatoQuotidiano.it)
Amin, nato da genitori marocchini a Ponte San Pietro e che ha trascorso tutti i suoi primi venticinque anni di vita a Terno d’Isola, è uno dei due ragazzi «onesti» che hanno aiut… (La Stampa)
Si allenava con un bersaglio.Nella casa che occupava abusivamente a Suisio i carabinieri hanno trovato una sagoma di cartone con sembianze umane che usava come bersaglio per allenarsi con i suoi coltelli... (La Verità)