Il venerdì nero dei trasporti. Lo sciopero città per città

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Maltempo Morti sul lavoro

Si preannuncia un venerdì nero per chi utilizza bus, tram e metro per muoversi a causa dello sciopero nazionale di 24 ore indetto dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna "per il rinnovo del contratto nazionale (scaduto il 31 dicembre del 2023), per la carenza di risorse, per la mancanza di politiche di programmazione, per la riforma del settore e per la salute e sicurezza sul lavoro". (Italia Oggi)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Lo sciopero oggi Ancora un venerdì nero per il trasporto pubblico. Oggi, 8 novembre, è il giorno dello sciopero nazionale proclamato da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna. Bus, tram e metro sono a rischio. (Today.it)

Lo sciopero del trasporto pubblico locale ha messo in ginocchio il servizio di bus in città e quello extraurbano. Stando ai report forniti dai sindacati sarebbero stati 9 su 10 i pullman rimasti in deposito per tutta la giornata di oggi. (La Provincia di Cremona e Crema)

Città intasate, traffico in tilt e altri disagi. Il venerdì nero per il trasporto pubblico è arrivato, e mentre cittadine e cittadini hanno visto soppresse alcune corse ecco che attorno alla mobilitazione dei sindacati scoppia l’ennesima polemica. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

I passeggeri dei mezzi pubblici sì hanno diritto alla rivolta

Per Roma si tratta del settimo sciopero dei mezzi locali in pochi mesi (4 e 18 luglio, 9 e 20 settembre, 5 e 28 ottobre), che arriva dopo lo stop dei lavoratori delle ferrovie lunedì a causa del collega accoltellato vicino a Genova da passeggeri senza biglietto e che viene proclamato senza fasce di garanzia. (Corriere Roma)

Milano Oggi 8 novembre è il giorno dello sciopero nazionale di 24 ore del trasporto pubblico. La situazione da questa mattina in tutta Italia è decisamente critica. Da Milano a Roma, passando per Bologna e Napoli, forti i disagi per i pendolari e i viaggiatori coinvolti. (Auto.it)

Un altro venerdì della vergogna per il trasporto pubblico. Frase, a dir poco, infelice. Ma chi avrebbe veramente diritto di rivoltarsi è il passeggero e viaggiatore vittima di ripetuti scioperi che ormai non hanno più fasce di garanzie. (Corriere della Sera)